Per la prima volta dopo sessant’anni gli azzurri non parteciperanno ai Mondiali, ma a Torino l’Italia scende in campo per ospitare il Balon Mundial, la coppa delle comunità migranti. Presentata stamattina, 8 giugno, al Museo Egizio, la dodicesima edizione prenderà il via sabato 16 giugno sui campi della Colletta in piazza Aleramo 24 e si chiuderà con le finali del 29 luglio. Un mese e mezzo di calcio e spettacolo dentro e fuori dal campo, in cui parteciperanno 32 squadre maschili e 10 femminili: le principali novità rispetto all’anno passato sono le rappresentative del Togo, della Russia e dell’Iran femminile.
La squadra progetto
Chi punta a fare meglio dell’ultima edizione è Thierry Nahounou, l’allenatore di una delle quattro “squadre progetto” del campionato, che metterà insieme le comunità torinesi di rifugiati meno rappresentate: “Siamo il simbolo dell’integrazione – spiega Thierry – Anche se a volte è complicato mediare tra le varie culture, con il calcio tutto diventa più facile. L’anno scorso eravamo impreparati, oggi possiamo puntare ad andare avanti nel torneo”.
La novità
Si tratta di una nuova avventura, invece, per Kasra Chalabi, che gestirà la nazionale dell’Iran femminile: “Abbiamo reclutato una decina di ragazze dall’Università di Torino: non avevano mai giocato – ammette l’allenatore – ma sono molto appassionate di calcio. Con un po’ di allenamento secondo me possono avere un futuro anche nella Juventus” scherza sorridendo.
“Calcio lingua universale”
Non è stato un caso la scelta del Museo Egizio come luogo prescelto per la presentazione del torneo e per il sorteggio dei gironi (oggi pomeriggio alle ore 18). Ancora di più dopo le polemiche del febbraio scorso per l’iniziativa dedicata ai visitatori di lingua araba e dopo la nascita del nuovo governo che si è detto pronto a contrastare il “business dell’immigrazione”: “Al momento del giuramento ho visto che Salvini aveva al polso un braccialetto del Milan e questa è la dimostrazione che il calcio parla a tutti – spiega Tommaso Pozzato, presidente di Balon Mundial Onlus – al di là di ogni tipo di pregiudizio, il calcio è un linguaggio universale”.
EMANUELE GRANELLI