La riforma della scuola va in fiamme in centro a Torino, dove un corteo di circa cento tra studentesse e studenti degli istituti superiori della città ha manifestato contro le politiche del governo Meloni. All’incrocio tra corso Vittorio Emanuele e corso Re Umberto alcuni giovani hanno bruciato dei fogli in segno di protesta contro la nuova riforma della scuola voluta da ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.
Dopo le tensioni dello scorso novembre, gli studenti tornano per le vie del centro di Torino intonando “Di scuola e di lavoro non si può morire”, alternando la proteste a cori rivolti contro Confindustria e Israele, mentre le foto di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Giuseppe Valditara con la bocca tappata da una mano di vernice rossa vengono sollevate insieme a una bandiera palestinese. A presidiare il corteo numerosi mezzi blindati e agenti della polizia in assetto antisommossa, che hanno bloccato le arterie principali del centro cittadino dove il traffico ha subito notevoli rallentamenti e deviazioni verso strade laterali.
Da corso Vittorio Emanuele i manifestanti hanno attraversato piazza Solferino spostandosi poi in via Bertola, raggiungendo infine piazza Castello. Qui, ai piedi del monumento al Duca d’Aosta (davanti al Teatro Regio), si è svolto il flash mob finale: una delegazione di studentesse e studenti hanno srotolato uno striscione con su scritto “Tutti i popoli hanno diritto alla lotta. Palestina libera!“, mentre un cartellone raffigurante la stretta di mano tra il premier israeliano, Benjamin Netanyau, e la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, è stato imbrattato con la vernice. Al termine dell’azione dimostrativa i presenti si sono riuniti in assemblea sotto la statua di Emanuele Filiberto.