Torino Spiritualità dal 24 al 27 settembre torna a “respirare”

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La pandemia ci ha fatto ripensare ad una delle azioni più banali dell’essere umano, ma fondamentale per vivere, respirare. Il coronavirus ha impedito a molte persone di poterlo fare autonomamente e molti non lo faranno più. Anche le proteste in America hanno il respiro al centro dei loro slogan. “I can’t breathe” sono le ultime parole dette da George Floyd prima di morire soffocato dalla stretta dei poliziotti.

Il 2020 sembra allora l’anno del respiro e a questo atto essenziale per l’uomo e per le sue civiltà sarà dedicata la 16esima edizione di Torino Spiritualità, il festival che si terrà dal 24 al 27 settembre 2020 per quattro giorni di riflessione attraverso l’incrocio di fedi, culture e religioni.

Il respiro “è liberazione, sollievo, tregua. È vita. È profondo, è ampio, è lungo. È da riprendere, da trattenere, da regolare. È corto per un’improvvisa emozione. Può mancare. Può essere l’ultimo, e il primo. È il respiro. E il ritmo del respiro è quello della nostra libertà”, scrivono gli organizzatori del Circolo dei Lettori.

“Il respiro è il segno della vita – ha detto Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori – Torino Spiritualità vuole quest’anno raccontare la vita, e l’infinita gamma di emozioni, pensieri e gesti che sono il respiro del mondo. Sarà un’edizione del festival diversa, ma fatta apposta per ridare largo respiro alla nostra vita».

E proprio l’emergenza del Covid-19 ha costretto il festival a cambiare forma. Le nuove regole non permettono per il momento grandi eventi in luoghi chiusi e quidni si è deciso di organizzare incontri diffusi in “spazi non convenzionali per vivere la città”; itinerari urbani per scoprire se stessi come parte di ciò che ci circonda ed eventi online che porteranno Torino Spiritualità in tutta Italia.

Questa edizione dell’eventosi interrogherà attraverso incontri con filosofi, storici, sociologi, rappresentanti delle fedi e delle culture del mondo, su cosa significhi davvero respirare “la più automatica delle azioni è uscita dal cono d’ombra dell’abitudine”.

Già i filosofi greci, la tradizione indiana e quella cristiana avevano riflettuto sul tema. Il pneuma era l’anima per gli stoici, che compenetra non solo l’uomo, ma tutto il cosmo, la cosiddetta Anima Mundi e per i primi cristiani era la parte più elevata dell’uomo. Allo stesso modo il prana indiano è il soffio vitale che permea tutte le cose del creato e sulla respirazione sono fondate molte partiche di meditazione. Infine, Dio, nella Genesi dà vita all’uomo con il soffio del suo respiro e Gesù, nel Vangelo di Giovanni, apparendo agli Apostoli soffia su di loro per donargli lo Spirito Santo.

Il festival sarà preceduto da alcuni eventi preparatori, come le Camminate spirituali, “per ossigenare cuore e mente tra valli e boschi”. Quest’anno le mete non saranno solo montane, ma si riscorpirà la natura in città, perché anche nei quartieri metropolitani, con le giuste guide, è possibile godere della bellezza della natura.

Venerdì 19 giugno alle  18.30 in diretta sulla pagina Facebook del Circolo dei lettori, su quella di Torino Spiritualità e su circololettori.it  ci sarà un’anteprima online del festival. Vito Mancuso, scrittore e teologo, presenterà il suo ultimo libro, Il coraggio e la paura in uscita per Garzanti, in anteprima con Armando Buonaiuto, curatore del festival. Mancuso mostrerò che la paura è la forza che toglie il respiro e costringe alla difensiva. Un’esperienza non soltanto negativa perché capace di fare emergere la verità su noi stessi: è solo infatti quando realizziamo di essere incatenati che possiamo intraprendere il percorso verso l’autentica libertà.

JACOPO TOMATIS