Torino si candida a ospitare la sede dell’Autorità europea antiriciclaggio (Amla – Anti money laundering authority) e due sono le sedi proposte: la antica Curia maxima, in via Corte d’Appello, e il palazzo della Regione, in piazza Castello. Entrambe offrono una superficie di oltre 10 mila metri quadrati per ospitare circa 400 persone, così come richiesto dai requisiti. In corsa, oltre al capoluogo piemontese ci sono Milano, Palermo, Roma, Venezia, Napoli, e, all’estero, Varsavia e Berlino.
“Non è una candidatura fatta a caso – rivendica con orgoglio l’ex magistrato Gian Carlo Caselli, nonché special advisor del Comitato promotore – Torino è la capitale della lotta alla criminalità organizzata. Qui sono nate alcune delle istituzioni italiane più importanti per la tutela della legalità come la Guardia di finanza e l’Arma dei carabinieri. E sempre in questa città si celebrarono i primi processi, con la partecipazione di cittadini giurati, contro le principali formazioni armate terroristiche. I torinesi le hanno isolate e non gli hanno dato valenza politica. Un movimento dal basso – sottolinea con commozione – che si è poi tradotto con la nascita di Libera, la più importante associazione contro le mafie”.
L’idea di candidare Torino a sede dell’Amla è nata lo scorso luglio: in questi mesi si è costituito il Comitato promotore che, oltre al presidente della Regione Cirio e al sindaco Lo Russo, vede la partecipazione di Alberto Perduca, magistrato, già procuratore aggiunto di Torino e procuratore di Asti, conosciuto per le sue competenze in materia di antiriciclaggio costruite nel corso della sua carriera e con esperienze internazionali di alto livello. Il dossier tecnico, invece, è stato curato da Ires Piemonte con l’apporto di numerose istituzioni e realtà pubbliche e private.
“Torino vuole giocare un ruolo da protagonista in questa partita – ha detto il sindaco Stefano Lo Russo – . Confido che il governo trasformi la nostra candidatura come l’unica proposta italiana. Sarebbe una conquista molto importante per la città e per tutta la regione. Arriverebbero 400 funzionari europei a vivere e a lavorare qui e si andrebbe a intensificare ulteriormente l’interesse di istituzioni e imprese internazionali che manifestano per il nostro territorio”.
Per il presidente della Regione Alberto Cirio “La posizione del Piemonte nel cuore dell’Europa sarà sempre più strategica per l’incrocio di due corridoi come la Lisbona-Kiev e la Genova-Rotterdam. E già ora Torino si trova a pochi chilometri da bellezze e attrazioni turistiche come le montagne olimpiche, le colline Unesco di Langhe Roero Monferrato e il lago Maggiore che fanno della città un luogo privilegiato in cui vivere e lavorare”.
Non si sanno ancora i tempi in cui il governo scioglierà la riserva decidendo quella che sarà la candidatura italiana come nuova sede della l’Autorità Europea Antiriciclaggio.