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Torino scommette sui negozi di prossimità con il modello Upskill

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Torino prova a invertire la rotta della desertificazione commerciale e a restituire ai negozi di prossimità un ruolo centrale nella vita urbana. È l’iniziativa promossa da Fondazione Sviluppo e Crescita Crt, Upskill 4.0, UniCredit e Ascom Confcommercio Torino e provincia, che oggi ha presentato i dati sulle attività commerciali in città all’evento “Torino, città di prossimità”.

Il quadro presentato da Confcommercio, attraverso le parole del presidente di Upskill Stefano Micelli, è allarmante: tra il 2012 e il 2024 in Italia hanno chiuso 118 mila negozi al dettaglio, con effetti diretti sulla qualità della vita. Il 74% degli italiani associa la scomparsa dei negozi a un peggioramento del benessere, mentre in città come Torino la densità commerciale è scesa da 12 a 9,5 negozi ogni mille abitanti. Se la tendenza non verrà invertita, nel 2035 potrebbe scendere a 7,6, con una perdita del 23% delle attività.  I negozi più colpiti sono le librerie (-36%), seguite da arredamenti (-35%) e alimentari (-26%). Pesanti anche le ricadute sugli immobili: infatti, nelle aree colpite il valore delle abitazioni può ridursi fino al 39%. Aumentano invece le attività basate sul turismo come strutture per affitti brevi (+170%) e ristoranti (+27,7%).

Upskill Piemonte sta provando a invertire la tendenza con un modello che unisce imprese tradizionali, esperti di innovazione e studenti delle Its Academy, coinvolti nello sviluppo di prototipi e idee per modernizzare le attività commerciali. Sono sei le attività già coinvolte dal programma, tutte radicate nel tessuto torinese: gioiellerie, librerie, profumerie e agroalimentari. Aziende che investendo sulle direttrici di esperienza, socialità e cultura hanno arricchito la propria proposta commerciale, scommettendo sui giovani e sulla sostenibilità.

“È così che si costruisce il futuro del commercio: creando relazioni ed esperienze”, ha sottolineato Cristina Di Bari, presidente della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.  Secondo Maria Luisa Coppa, Presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia: “La desertificazione commerciale è un problema di tutta la società, non solo dai commercianti. In questo modo la società s’impoverisce nei suoi rapporti umani”.

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