“Lavoro, diritti, stato sociale: la nostra Europa” è lo slogan delle celebrazioni del prossimo 1° maggio. Come da tradizione, Torino partecipa alla Festa del lavoro con cortei e comizi proposti da Cgil, Cisl e Uil. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte, partirà alle 9 in piazza Vittorio Veneto con un corteo che, passando da via Po, piazza Castello e via Roma, terminerà alle 11 in piazza San Carlo. É qui, nel salotto di Torino, che si terrà il comizio conclusivo, con le parole di Gianni Cortese, segretario generale Uil.
“Il 1° maggio è la festa del lavoro. Non ho nulla di ridire verso chiunque verrà e parteciperà al corteo nella giusta collocazione e lo farà pacificamente. Ma i temi sono quelli che conosciamo. Non c’è spazio per i violenti, né per le campagne elettorali”. Così Cortese ha commentato la presenza annunciata del movimento No Tav al corteo del 1° maggio, chiamato a raccolta dagli attivisti che si oppongono all’opera per “portare in piazza una visione del presente e sul futuro distante da “madamine”, partiti e sindacati, che figurano la Torino- Lione come la panacea di tutti i mali”. I sindacati ricordano: “Non ci sarà spazio per altri temi che non siano legati ai lavoratori. Pro e contro il Tav hanno già manifestato”. Il segretario UIL, insieme alla segretaria generale Cgil Torino Enrica Valfrè e il segretario Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco ha parlato anche dell’assegnazione a Torino della manifestazione Atp Finals di tennis: “Ci piacerebbe che attraverso questa importante manifestazione si potessero risolvere le incertezze e i problemi della nostra città, scommettere su posti di lavoro concreti”.
La mobilitazione No Tav per il 1° maggio ha suscitato reazioni anche tra le fila d Pd, che la considera fuori luogo nella forma e sbagliata nel contenuto. “È una strumentalizzazione. Ed è deprimente che ogni anno si cerchi di usare questa piazza per polemiche aggressive, che non c’entrano nulla – dice Paolo Furia, segretario regionale del Partito democratico -. Si profila un corteo in cui l’attenzione sarà monopolizzata da un tema divisivo come la Tav, relegando sullo sfondo i temi più generali del lavoro e della politica”.
Alberto Cirio, candidato alla Presidenza della Regione Piemonte per la coalizione di Centrodestra, parteciperà a Torino al corteo per la Festa dei Lavoratori: “Io voglio un Piemonte che riparta dal lavoro – commenta Alberto Cirio – e, dal momento che sono candidato a guidare la mia regione, il 1° maggio non potrò che essere al fianco dei lavoratori. Senza lavoro non c’è futuro”. Parallelamente anche gli attivisti Pd mercoledì saranno presenti, con luogo di ritrovo al Caffè Elena di piazza Vittorio Veneto. A seguire il pranzo con grigliata, musica, calcio balilla e due torte, una per le regionali e una per le europee: sono stati invitati i candidati e anche Sergio Chiamparino. Centocinquanta coperti prenotati allo storico circolo Vallette di via delle Pervinche.
Festeggerà il primo maggio anche il sindacato dei giornalisti del Piemonte. “La manifestazione a Torino ha sempre rappresentato una sorta di radiografia sullo stato di salute del mondo del lavoro, che oggi è indefinito e precario anche nella professione giornalistica,” ha dichiarato Stefano Tallia, segretario dell’Associazione Stampa Subalpina. Tallia ha così descritto la realtà dell’editoria oggi: “Centinaia di redattori mandati a casa nell’ultimo decennio sono stati sostituiti da collaboratori pagati – poco – al pezzo, mettendo a rischio le basi per una stampa indipendente”. Vi è poi un’ulteriore problema secondo Tallia, e cioè la diffidenza dei giornalisti più giovani ad avvicinarsi al sindacato, “pensando che l’unico modo per difendersi sia l’agire solitario”.