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Da Torino parte la “Resistenza” in favore dei migranti

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Catene umane in centinaia di piazze italiane per protestare contro le politiche migratorie del Governo.

Non di solo Tav vive l’attivismo civico in Piemonte. Oltre al tema delle infrastrutture, anche l’immigrazione chiama i cittadini a mobilitarsi e a prendere posizione. Nel primo pomeriggio di sabato 2 febbraio, un migliaio di persone si è preso per mano in piazza Palazzo di Città, davanti al municipio di Torino, per sollevare una voce di dissenso contro il decreto “Immigrazione e sicurezza” promosso dal ministro dell’Interno Matteo Salvini (qui il testo sulla pagina web del Ministero).

Un’idea di quattro volontari di Torino
L’appello è partito dalla pagina Facebook “Resistenza 2 febbraio”, aperta poche settimane fa, nel giorno dello sbarco a Malta delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye, bloccate per settimane in mare con quarantanove migranti a bordo. La chiusura dei porti, l’abrogazione del permesso di soggiorno umanitario, la riforma del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) ha spinto quattro volontari torinesi a lanciare un’iniziativa che ha finito per abbracciare gran parte del Paese, con altre 279 città aderenti. “La scelta della parola Resistenza come simbolo è un richiamo alla storia, ma più in generale all’esistenza, in cui non deve esserci spazio per diffidenza e xenofobia. Facciamo braccio di ferro contro un decreto che non ci piace e contro un clima di odio diffuso”. Con queste parole Luisa Mondo, epidemiologa di 52 anni, presenta il movimento di cui è promotrice insieme a Luisa Maria Orsi, Michele Angheleddu e Giovanni Gariglio. Persone con storie e professioni diverse, in comune hanno il loro volontariato per “Rainbow for Africa”, associazione impegnata nell’assistenza sanitaria ai migranti. Da più di un anno, ogni settimana, si alternano nell’aiuto a coloro che cercano rifugio in una sala della stazione ferroviaria di Bardonecchia, in Val di Susa. Un’esperienza arricchente, tra momenti duri e di gratificazione, come la stessa Luisa Mondo ha raccontato circa un anno fa al programma “Cyrano”, condotto da Massimo Gramellini su Rai 3 (qui la puntata, vedi dal minuto 15 al minuto 23).

L’appello ai Comuni
Negli ultimi giorni, gli sforzi di Luisa e dei suoi amici si sono concentrati nel dare la massima eco alla mobilitazione del 2 febbraio, programmata a meno di una settimana dal Giorno della Memoria per inviare un ulteriore messaggio a chi, secondo loro, non vede nel presente tragiche analogie con quello che è stato nel secolo scorso. Il colore dominante nelle piazze era il rosso, quello che spesso indossano i bambini e le persone che tentano la traversata in mare perché più visibile per eventuali soccorritori. E’ stata letta pubblicamente parte della lunga lista degli immigrati morti nel Mediterraneo tra il 1993 e il 2018: “Abbiamo scelto di radunarci davanti ai Palazzi Civici perché crediamo che i sindaci siano gli interlocutori che dobbiamo cercare di sensibilizzare maggiormente – sottolinea Luisa – Il decreto “sicurezza” riduce l’accesso ai permessi di soggiorno per gli immigrati e nega loro l’iscrizione all’anagrafe residenti, con tutte le problematiche che può comportare per l’assistenza sanitaria. Per questo, con l’aiuto di alcuni avvocati amici, stiamo riprendendo una lettera già inviata all’ANCI dalla SIMM, la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni. Condivideremo il nostro scritto sui social e chiederemo a chi ci sostiene di farla arrivare al proprio sindaco”. Un’iniziativa “dal basso” che arriva a pochi giorni dal ricorso della Regione Piemonte alla Corte Costituzionale contro il decreto “Sicurezza”.

Nuove iniziative in cantiere
Tra le possibilità per il futuro, c’è anche quella di trovare un coordinamento con Libera, l’associazione contro le mafie, molto critica verso le misure volute da Salvini. “Abbiamo già sentito Davide Mattiello, referente regionale di Libera Piemonte – rivela Luisa – mentre ieri sera ho parlato con Giovanni Impastato, fratello di Peppino. È possibile la nostra adesione ad iniziative organizzate a Cinisi, il loro paese in provincia di Palermo”. Le prossime iniziative saranno presentate venerdì 8 febbraio alle 19:30 in un incontro al Circolo B-Locale di via Bari 22, dove avrà particolare rilievo la nuova mobilitazione convocata per il 2 marzo. Se ci sarà unità d’intenti con gli organizzatori, si pensa di unire le forze con la manifestazione “People”, indetta per quel giorno a Milano.

LUCA PARENA