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Torino, calano le imprese e troppe muoiono giovani

Per la prima volta da un decennio è in calo il tasso di sopravvivenza delle imprese a Torino, che si fermano a tre anni. Torino, insieme a Genova e Cagliari è tra le città metropolitane che registrano un tasso di crescita negativo dello 0,01 percento nel 2024, per la prima volta dal 2018. Aprono poche imprese, e se aprono, non sono sufficientemente solide per rimanere sul mercato. In un anno hanno chiuso 1678 attività. Questo è quanto emerge dall’indagine annuale della Camera di commercio di Torino sulla natimortalità delle imprese.

Alcuni dati: il turismo è in calo dello 0,8%. Aprono ristoranti, ma chiudono i bar. Il settore alberghiero registra una flessione, mentre crescono gli Air B&B, seppur con la peculiarità torinese di essere portati avanti da imprese e non da privati. Il commercio registra il tasso di sopravvivenza più basso, pari al 64,1%, al di sotto della media del 68,4%. L’unico dato positivo riguardante la nascita di nuove imprese a Torino è dato dagli imprenditori stranieri, che dal 2015 ad oggi sono aumentati del 30,4%.

“Riscontriamo un invecchiamento della popolazione imprenditoriale torinese” spiega Dario Gallina, presidente della Camera di commercio. “Negli ultimi dieci anni, gli imprenditori minori di 29 anni sono calati del 7,4 percento tra gli uomini e del 25 percento tra le donne. Per ovviare a questo calo, stiamo lavorando sull’imprenditorialità femminile”. E prosegue: “Il fascino dell’imprenditorialità non è più quello del passato. Oggi non è attrattivo fare impresa, in primo luogo perché in Italia è molto difficile”.

Per aiutare le imprese, la Camera di commercio ha all’attivo diversi servizi di assistenza dedicati agli imprenditori. Questi comprendono incontri in presenza o online per permettere la nascita di imprese “strutturate e consapevoli”. Gli incontri offrono assistenza per duecento ore all’anno con trenta esperti che spazia dai costi all’inquadramento giuridico, fino alla formazione di secondo livello con associazioni di categoria.

“L’exploit di imprese che abbiamo avuto nel 2021 nel post-Covid è ormai rientrato. Anche il settore edilizio, gonfiato dai bonus, si sta riassestando. Le imprese straniere sono in crescita, ma questo è un trend che vediamo da anni”, dice Barbara Barazza, responsabile settore studi e statistica, che poi lancia un avvertimento: “È importante sapere che fare impresa senza consapevolezza è un suicidio”.

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