Margherita Cecere, sciatrice azzurra e studentessa di matematica per l’ingegneria al Politecnico di Torino è carica: “Sarà un’esperienza unica e sono molto felice di poter giocare in casa”. Le XXXII Universiadi tornano a Torino, dove sono nate, per partire con lo stesso spirito e qualche novità importante. Lo spirito è quello olimpico, che Primo Nebiolo volle promuovere nel mondo universitario quando nel 1959 lanciò i primi Giochi proprio sotto la Mole. La novità è quella, nota ma di grande impatto, del matrimonio definitivo tra atleti olimpici e paralimpici, sintetizzata da una battuta del presidente del Comitato organizzatore dei Fisu Games Torino 2025, Alessandro Ciro Sciretti: “Con le discipline paralimpiche vogliamo lanciare una sfida: da oggi non saremo disposti ad accettare future Universiadi senza discipline per atleti con disabilità”.
Il contesto è la conferenza stampa di lancio dell’evento, ospitato dal Conservatorio “Giuseppe Verdi”. E sul palco, Charles Lecours, atleta canadese di sci di fondo paralimpico, si dice contento della svolta che i Giochi torinesi portano con sé: “Siamo sulla strada giusta. Noi atleti paralimpici lavoriamo duro come gli altri, abbiamo bisogno di più visibilità”.
Per ora le discipline paralimpiche coinvolte sono due, sci alpino e sci di fondo. In futuro la lista dovrebbe allungarsi, soprattutto se questa edizione torinese sarà segnata da un buon successo. Sei i comuni direttamente interessati (oltre a Torino, Bardonecchia, Pinerolo, Pragelato, Sestriere e Torre Pellice), 2500 tra atleti, atlete, tecnici e membri delle delegazioni da 54 Paesi, 13 discipline tra olimpiche e paralimpiche, 90 titoli per 300 medaglie da assegnare. E la attesa cerimonia di apertura di lunedì 13 gennaio, che punta su un messaggio particolare in una città da sempre votata alla tecnologia: imparare dallo sport a disconnettersi dalle ossessioni digitali.
Il Conservatorio è stato scelto per valorizzare uno spazio dell’alta formazione torinese, spiega Ciro Sciretti, e per dare, fin dalla conferenza stampa, spazio alla cultura e quindi alla musica. Si parte dunque con la marimba del giovane e talentuoso Cesare Fornasiero, si chiude con Letizia Gullino che suona Bach e Igudesman sullo Stradivari del 1709 della violinista torinese Teresina Tua, oggi parte della Galleria di Strumenti Antichi dell’Istituto. La musica caratterizzerà un po’ tutti i Giochi: una serie di concerti “Sports et Divertissements” allieterà le serate torinesi nelle settimane a venire.
I messaggi che arrivano dal palco del Conservatorio sono tanti. “Sport e cultura devono camminare insieme”, sottolinea Lorenzo Lentini, presidente FederCusi, che azzarda il paragone tra Atene e il capoluogo piemontese, mentre il presidente Fisu Leonz Eder sottolinea che sotto le Alpi piemontesi “le Universiadi tornano a casa: che la festa cominci!”. Riccardo D’Elicio del Cus Torino rivendica il ruolo della città come centro “di innovazione e formazione”, il segretario generale Fisu Matthias Remund, ex atleta universitario, invita soprattutto i partecipanti a godersi l’evento: “Spero vi divertiate come mi sono divertito io”. Un grazie ai volontari delle Universiadi arriva, sentito, dal sindaco di Torino e della Città metropolitana Stefano Lo Russo, che rivendica il lavoro fatto da Torino e dai comuni del territorio. E lancia un messaggio di speranza: “Lo sport sa unire le culture. Viviamo un momento complesso, crediamo che questi Giochi possano essere un ponte con il mondo, che unisce culture e persone nel nome dello sport e dell’amicizia”.

La voce degli atleti e delle atlete è portata da Margherita Cecere, Charles Lecours e da Teagan Thurston, americana, in gara per il curling: “I love the vibe, amo questa emozione che circola – dice – e sono felice e orgogliosa di rappresentare gli Stati Uniti e la mia università in un’esperienza che non dimenticherò”. Stesso spirito di tante altre e altri che sanno bene come le Universiadi siano un’esperienza importante in ogni caso. Margherita Cecere spera che Torino 2025 possa lanciarla più avanti. In fondo, l’atleta torinese ha iniziato a sciare proprio a Bardonecchia dove fra pochi giorni gareggerà. “Il mio sogno? Le Olimpiadi, ma ora voglio concentrarmi per fare bene questi Giochi”.