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Top Metro Fa Bene: l’inclusione sociale e lavorativa passa dal mercato

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Cinque iniziative per l’inclusione sociale e lavorativa nei comuni di Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Rivoli e Venaria Reale. Cinque gocce in un mare di azioni da compiere, ma un passo avanti verso il futuro. Entrerà nella fase realizzativa nei prossimi mesi il progetto Top Metro Fa Bene, promosso da Città Metropolitana di Torino in partnership con il comitato promotore S-nodi e con il sostegno della Caritas Diocesana di Torino.

Il suo obiettivo principale è chiamare a raccolta creatività e intelligenze collettive per migliorare la qualità della vita delle fasce di popolazione più fragili attraverso processi di inclusione nella vita sociale e lavorativa delle comunità. Vengono coinvolte associazioni del terzo settore e imprese, che interagiscano con le filiere del cibo di qualità e intercettino i bisogni dei nuovi cittadini, rendendo partecipi soprattutto le donne, i giovani, i migranti e chi è più vulnerabile. Con un occhio verso la sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

Alla prima chiamata hanno risposto sedici organizzazioni, presentando le loro proposte. Una commissione composta da rappresentanti dei Comuni, Città Metropolitana e S-Nodi ha selezionato cinque idee, che si avviano verso la fase di formazione e sperimentazione sul campo. “Queste cinque progettualità sono piccoli gioielli d’innovazione sociale che potrebbero fare scuola”, ricorda Elena Di Bella, Dirigente Città Metropolitana di Torino. “Saranno esperienze-pilota da cui imparare quando dovremo spendere bene le risorse del Next Generation Eu”.

L’Elica, Vol.To, Ex-eat, Gruppo Arco ed Educazione Progetto. Sono queste le realtà vincitrici della call. Per strutturare i loro progetti, tutte quante sono partite dalla filiera del cibo e in particolare dai mercati, con l’obiettivo di raccogliere l’invenduto e ridistribuirlo, trasformato, ai cittadini. “S-nodi da sempre aiuta le comunità locali nel contesto di inclusione e coesione, organizza le risorse al fine di aumentare il capitale sociale e garantire forte legame tra istituzioni e territorio”, spiega Tiziana Ciampolini dall’amministrazione del Comitato. “Anche in questa occasione il nostro obiettivo è favorire l’inclusione lavorativa nelle filiere agroalimentari, con percorsi di formazione che porteranno a nuove assunzioni per almeno dieci persone coinvolte, e nel frattempo sensibilizzare la comunità a tuttotondo tramite corsi nelle scuole e laboratori per il supporto del commercio di prossimità”.

Le iniziative sono tante e virtuose: mentre Grugliasco e Collegno puntano ad una rete di volontari estesa e a promuovere l’agricoltura urbana come strumento per valorizzare il paesaggio, a Rivoli si intende concentrarsi sulla ridistribuzione dell’invenduto delle aree mercatali, ma anche incentivare la pratica della “spesa sospesa” e promuovere il “Kitchen sharing” per le famiglie del CISAP (Consorzio Intercomunale dei Servizi alla Persona) finalizzato alla condivisione piccoli elettrodomestici. Intanto a Venaria l’associazione Elica si occuperà di trasformare il cibo invenduto in prodotti conservabili grazie ad una cucina/laboratorio di trasformazione e a Moncalieri si lavora a un progetto di agricoltura sociale a km 0, in collaborazione con Coldiretti.

“Vogliamo che Top Metro fa Bene sia il primo atto per uno sviluppo strategico del territorio, nel cosiddetto Asse 5”, spiega Dimitri De Vita, Consigliere delegato della Città Metropolitana. “In un momento come questo, in cui abbiamo visto ampliarsi il divario sociale a causa della pandemia, dobbiamo intervenire creando un fertile connubio tra comunità e impresa”. Per vincere le sfide del futuro, disoccupazione in primis, secondo De Vita c’è un modo soltanto: guardare al risultato. “E i cinque progetti-pilota sono già sulla buona strada”.

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