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Tondo: “Nessun trattato di pace cancella i traumi vissuti dagli ucraini”

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”Nessun trattato di pace può cancellare i traumi vissuti dal popolo ucraino”. A dirlo è Lorenzo Tondo, corrispondente estero del Guardian. Tondo, per due anni, insieme al fotoreporter Alessio Mamo, si sono occupati di documentare le sofferenze patite dagli ucraini e la fuga di questi ultimi verso la Polonia.

Al festival internazionale del giornalismo di Perugia, i due, intervistati da Arianna Ciccone, hanno voluto presentare il loro libro, Diario Ucraino, dove raccontano il loro viaggio. Il focus di quest’ultimo erano le fosse comuni: “Il nostro lavoro – commenta Mamo – si è concentrato sui crimini contro i civili. Quando abbiamo visto le fosse comuni, è stato uno shock, ma ci siamo resi conto che tutto doveva essere documentato”.

“Sono un incubo che avrò per sempre – aggiunge Tondo – non te ne rendi conto finché non le vedi con i tuoi occhi. Noi siamo privilegiati, possiamo tornare nelle nostre case, mentre quelli che vivono a Kherson o a Kharkiv devono vivere tutte queste atrocità continuamente”.

Ciccone: “Sono almeno 95 i giornalisti uccisi a Gaza”

“Sono almeno 95 i giornalisti che lavorano per i media occidentali che sono stati uccisi a Gaza, una delle vergogne che stiamo vivendo in questi mesi” ha commentato Arianna Ciccone. A differenza dell’Ucraina, dove Zelensky ha spalancato le porte ai reporter occidentali, a Gaza l’esercito israeliano, infatti, ha impedito loro di entrare.

A tal proposito, Tondo dice che “siamo tornati da una settimana da Gerusalemme, ma da lì è veramente complicato raccontare ciò che succede a Gaza. Un’altra differenza con l’Ucraina è che su 100 giornalisti che stanno in Israele ora, almeno 95 conoscono bene il territorio”.

Inoltre, sia Tondo che Mamo hanno avuto a che fare con la disinformazione: “L’abbiamo vissuta sulla nostra pelle – commenta il corrispondente del Guardian – è stata diffusa dai russi ed è rimbalzata anche in Italia. Mettevano in discussione le fosse comuni di Bucha. Tutto ciò mi provoca rabbia”.

Quando si fanno viaggi di questo genere, poi, c’è da pensare anche alle paure che vivono le proprie famiglie. A tal proposito, Mamo, a conclusione dell’incontro, dice “quando viaggio penso alla mia famiglia. Ai miei genitori cerco di alleviare le sofferenze dicendoglielo solo all’ultimo che sto per partire insieme a Lorenzo”.