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Texas, sparatoria a scuola: la più grande del decennio non sarà l’ultima

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Un giovane adulto entra in una scuola elementare. È armato, apre il fuoco. Uccide oltre 15 bambini e diversi membri dello staff scolastico, poi muore, sempre a causa di un’arma da fuoco. Poche ore dopo, il presidente degli Stati uniti tiene un discorso commosso e appassionato di solidarietà alle famiglie e di opposizione alla lobby delle armi. Nelle settimane successive, si infiamma nel paese il dibattito sulle restrizioni che sarebbe necessario implementare.

Era il 2012, la scuola era quella di Sandy Hook, in Connecticut. Il presidente era Barack Obama. Le vittime furono 26 e l’omicida, il 20enne Adam Lanza, si suicidò con il proprio fucile. Ad oggi, è la sparatoria scolastica che ha visto più vittime nella storia degli Stati uniti. Al secondo posto c’è l’attentato di ieri a Uvalde, Texas.

La sparatoria di Uvalde, Texas. Dall’attentato alle reazioni

Stando alle ricostruzioni, il 18enne Salvador Ramos avrebbe prima sparato a sua nonna, che ora è in ospedale in condizioni critiche. Poi avrebbe guidato fino alla scuola e lì sarebbe iniziato il massacro. La polizia gli avrebbe infine sparato, uccidendolo. Le vittime sono 19 bambini e 2 insegnanti. Le vacanze scolastiche sarebbero iniziate dopodomani.

I parenti delle vittime dell’attentato di Sandy Hook si sono fatte sentire nelle ultime ore, esprimendo solidarietà verso le famiglie di Uvalde, ma anche la rabbia per una mancata riforma sulle armi negli ultimi 10 anni. La proposta che era stata lanciata dopo Sandy Hook si era fermata in Senato, bocciata dalla maggioranza repubblicana.

Il presidente Joe Biden ieri ha pronunciato un appello: “Quando, in nome di Dio, affronteremo la lobby delle armi? Speravo quando sono diventato presidente di non dover fare questo ancora una volta. Perché vogliamo vivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Per l’amor del cielo dov’è la nostra spina dorsale? Bisogna trasformare questo dolore in azioni”. Ma non ha specificato quali siano le azioni necessarie.

Dopo Sandy Hook, il Ceo della National rifle association – Nra, la più importante lobby delle armi del paese – Wayne LaPierre aveva affermato che un divieto sulle armi non avrebbe protetto gli americani. Dopodomani a Houston, proprio in Texas, la Nra terrà il suo incontro annuale. A parlare ci saranno, tra gli altri, Donald Trump e il governatore texano Greg Abbott, che l’anno scorso aveva firmato una legge che metteva fine alla necessità di avere un porto d’armi per maneggiare una pistola o un fucile, e che poche ore fa ha dovuto confermare alla stampa il numero delle vittime.

Ancora una sparatoria a scuola: i numeri di un fenomeno endemico

Quest’anno, le persone uccise in una sparatoria scolastica negli Stati uniti sono state 35, in 77 sparatorie. Più di una a settimana. L’anno scorso erano state 49 le vittime, in 202 sparatorie. Nel 2018, 105 sparatorie e 61 vittime. Tutto questo, solo nelle scuole. I dati hanno registrato un aumento nel 2021 rispetto all’anno precedente, e l’attacco di Uvalde sarà tra i fattori che potrebbero portare un altro aumento nel 2022.

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