Cresce la produzione manifatturiera in Piemonte nel terzo trimestre di quest’anno. Tra luglio e settembre 2025, infatti, la produzione industriale regionale è aumentata del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati sono stati rilevati e presentati dalla 216a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e Unicredit.
L’aerospazio traina la crescita del settore trasporti
L’aumento dei livelli di produzione manifatturiera riguarda quasi tutti i settori. In particolare quello dei mezzi di trasporto registra un aumento del 6,2%, sostenuto però solo dall’aerospazio (+14,1%). Sono state rilevate invece contrazioni per i settori della fabbricazione di auto (-1,9%) e della componentistica (-2,1%). Tra gli altri settori produttivi in crescita ci sono anche industria alimentare e chimica plastica. In calo invece i settori del legno e del mobile (-0,7%).

La crescita riguarda soprattutto le grandi imprese (+6,7%), in positivo comunque anche medie, piccole e micro imprese. Per quanto riguarda le province la più virtuosa è quella di Torino, sostenuta dalle industrie alimentari e dai mezzi di trasporto.

Le sfide economiche del Piemonte
Reagire ai problemi causati dai dazi imposti dagli Stati Uniti e utilizzare con successo l’intelligenza artificiale: sono le due le sfide che stanno mettendo a dura prova le imprese regionali. In Piemonte, infatti, il 10% delle imprese manifatturiere esporta negli Usa. Di queste solo un’azienda su dieci sta attivamente indirizzando le esportazioni verso nuovi mercati. E se alcune, il 17%, hanno in previsione di farlo, 7 su 10 non intendono modificare la propria strategia. L’espansione verso altri mercati, come spiega il direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, non può rimpiazzare gli Stati Uniti nel breve periodo: “Abbiamo rilevato spostamenti verso il Nord Africa, ma per quanto interessanti non possono sostituire gli Usa”.
Sull’intelligenza artificiale, invece, ha parlato Paola Garibotti, regional manager Nord Ovest di Unicredit: “L’Ai deve essere un acceleratore. Bisogna però individuare le aree di azione in cui lo strumento può aiutare la produttività. Spesso le imprese ci chiedono come possono implementare la produzione attraverso l’intelligenza artificiale: una domanda semplice a cui è molto difficile rispondere, proponendo una soluzione valida”. Una necessità, quella dell’utilizzo dell’Ai nelle imprese che, secondo il direttore regionale Piemonte Nord di Intesa Sanpaolo Stefano Capellari, l’Italia ha intercettato poco, dato che “rispetto all’Ue, specialmente nelle Pmi, si utilizza poco”.