Il 18 febbraio, lo stesso giorno in cui il rover Perseverance della Nasa atterra su Marte, TEDx Torino lancia la nuova piattaforma per seguire Life on Mars. Una coincidenza fortunata perché in entrambi i casi, seppur in modi diversi, si parla di mondi nuovi. Il titolo richiama la celebre canzone di David Bowie, il format prevede 12 temi e 12 speaker che si susseguiranno il 21 febbraio dalla Sala Rossa del Lingotto Fiere Torino, dove gli ospiti parleranno del futuro della città.
TED (Technology Entertainment Design), realtà che nasce negli Usa negli anni ’80, dal 2009 è presente anche in Italia. Alla base del progetto c’è l’esigenza di diffondere le idee (il motto è “ideas worth spreading“), e per farlo personaggi famosi, accademici, imprenditori e persone comuni vengono invitati a raccontare la loro esperienza – di vita e professionale – in poco più di un quarto d’ora. Queste testimonianze sono poi raccolte e messe a disposizione di tutti sul canale YouTube dedicato che conta 29 milioni di utenti.
Enrico Gentina, curator di TEDx Torino, parla di “serbatoio di idee” per definire il ciclo di incontri. In live e da un luogo iconico per la cultura cittadina, per uscire sin d’ora dall’ottica dei meeting online da casa, simbolo del lockdown: gli speaker andranno al Lingotto per parlare. L’evento vuole essere un segnale di discontinuità, anche se fruendo delle potenzialità del digitale, per immaginare già il futuro: “La retorica della ricostruzione dopo la pandemia non ci piace: proviamo piuttosto a immaginare e costruire un mondo nuovo”.
Ma un luogo fisico che non sia quello domestico è anche un’occasione di rilancio per il mondo fieristico, duramente colpito dalla pandemia da Covid-19: “è dura vedere uno spazio vuoto, qui al Lingotto: proviamo a ripopolarlo, seppur con l’uso del digitale”.
“La retorica della ricostruzione dopo la pandemia non ci piace: proviamo piuttosto a immaginare e costruire un mondo nuovo”
Enrico Gentina, curator di TEDx Torino
Alla conferenza stampa di lancio di Life on Mars del 19 febbraio hanno partecipato gli speaker che creeranno i contenuti di TEDx. Visto che l’obiettivo è puntare i riflettori sulle idee di “nuovo mondo” tramite le loro voci, il 21 febbraio si partirà proprio dallo spazio. Parleranno Francesco Sauro, speleologo e geologo, e Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space. Sul rinnovato interesse verso “l’altro pianeta”, che metaforicamente è il mondo della ricerca e delle nuove tecnologie, secondo Gentina Torino ha un ruolo importante: “la città ha delle belle teste, quello che manca è la consapevolezza delle potenzialità di cui dispone. Ci sono realtà imprenditoriali sconosciute ai più, come la filiera dell’aerospazio, che vale la pena raccontare”.
Ma ci sono mondi nuovi anche nella quotidianità: nei social network, ad esempio. Saranno ospiti Raissa e Momo, una coppia di TikToker che spiegherà come sia possibile rendere queste piattaforme strumenti di denuncia sociale. Sul tema hanno dato qualche anteprima: “siamo nati sui social portando un messaggio positivo nei nostri contenuti e ci siamo resi conto che sono un amplificatore perfetto; chiaramente bisogna cercare di usarli in modo corretto. Abbiamo rilanciato tematiche sociali e credo continueremo su questa strada perché c’è una grandissima community pronta a riceverle”.
“Nonostante le potenzialità dello streaming, il concerto dal vivo, il fatto di stare sotto un palco e di vedere il pubblico sono esperienze insostituibili e da recuperare, una volta finito tutto questo”
Max Casacci, chitarrista, produttore e fondatore dei Subsonica
Per il mondo artistico, fra gli ospiti c’è Max Casacci, chitarrista e fondatore dei Subsonica, che parlerà di come sta cambiando il panorama musicale. Oltre ai disagi, la pandemia da Covid-19 ha portato con sé anche delle opportunità: ha rilanciato le potenzialità delle piattaforme streaming nella fruizione di eventi musicali speciali. “Penso ai concerti che i Subsonica hanno fatto a Londra: renderli fruibili anche al pubblico italiano in diretta, anche grazie al perfezionamento dei sistemi di streaming durante i lockdown, può essere un’integrazione virtuosa”. Ma ha d’altro canto evidenziato che “il concerto dal vivo, il fatto di stare sotto un palco e di vedere il pubblico, sono esperienze insostituibili e da recuperare, una volta finito tutto questo”.