“Abbiamo superato la tempesta e l’abbiamo fatto grazie a un lavoro comune: c’è voluto l’impegno di tutti ma oggi siamo qui a presentare il cartellone 2018-2019 del Teatro Regio di Torino. Grazie a tutti coloro che ci hanno creduto”. Così la sindaca Chiara Appendino ha aperto il suo intervento nel foyer del teatro questa mattina, 18 giugno, alla presentazione della prossima stagione teatrale che si aprirà il 10 ottobre. Con lei anche William Graziosi, nuovo sovrintendente, nominato il 2 maggio e Alessandro Galoppini, direttore d’orchestra e compositore.
Superate le difficoltà dello scorso anno il Regio ha infatti chiuso il bilancio 2017 in pareggio e, soprattutto grazie al contributo di Compagnia di San Paolo, ha potuto mettere in piedi il nuovo cartellone composto da 14 titoli. Tre appuntamenti di danza, con il consueto ritorno di Roberto Bolle a Capodanno, e 11 spettacoli lirici ispirati alla storia dell’Opera italiana: andranno in scena Il Trovatore, Pinocchio, Rigoletto, accanto a Madama Butterfly e a una speciale Traviata con le scenografie di Svoboda, conosciute in tutto il mondo per i giochi di specchi e di luce. Chiusura in bellezza con The Gershwins’ Porgy and Bess, per la prima volta a Torino nella formula voluta dagli autori, con un coro che arriva direttamente da Harlem, composto da soli afroamericani.
Gli abbonamenti
Tra le novità principali gli abbonamenti dedicati ai più giovani: oltre alla formula under 30, arriva “Il Regio under 16” e la formula “18 app” per utilizzare il Bonus cultura dei neodiciottenni nell’acquisto dell’abbonamento. Le diverse formule prevedono sconti che vanno dal 10% al 60% circa, in base ai turni e alle fasce scelte.
I giovani
“Puntiamo molto sui giovani, non solo con questi spettacoli ridotti ma anche con l’obiettivo di creare un opificio, un vivaio” ha spiegato Graziosi. Per lo spettacolo di Pinocchio, ad esempio, verranno scritturati tutti i diversi personaggi. L’obiettivo è, per il prossimo anno, la costituzione di una vera e propria scuola formativa, vivaio di futuri protagonisti dell’Opera, torinese e non.