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Il Social and Community Theatre compie vent’anni

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Vent’anni fa, a Torino, nasceva il Social and Community Theatre (SCT), un gruppo di artisti, studiosi e ricercatori che voleva coinvolgere la cittadinanza utilizzando il mezzo dell’arte e del teatro per raggiungere obiettivi di promozione sociale. “In questi anni abbiamo portato il nostro metodo – quello del teatro sociale e di comunità – non solo in tutta la città, ma anche in Italia e nel mondo, dall’Ungheria alla Spagna, fino alla Libia”, spiega la direttrice Alessandra Rossi Ghiglione.

Per festeggiare il traguardo dei vent’anni di attività sono previsti 12 giorni di eventi (dal 22 novembre al 3 dicembre) allo Spazio BAC.

Vent’anni di SCT

Dal 2003 l’SCT ha realizzato 106 progetti, coinvolgendo oltre 400mila persone in più di 24 Paesi stranieri. “Abbiamo trasferito il nostro modello di lavoro in diversi luoghi, affrontando situazioni specifiche, come le condizioni post conflitto, i giovani, le difficoltà delle persone migranti. Abbiamo avuto a che fare con soggettività molto diverse tra loro, passando da lavorare nel campo rom di Siviglia a parlare del benessere mentale degli adolescenti”. 

L’arte, nel modello di SCT, è un mezzo per instaurare un rapporto tra il territorio e chi lo abita, ma anche per occuparsi del valore delle differenze, delle responsabilità sociali e del benessere. Nel tempo il gruppo originale si è arricchito con persone che appartengono a mondi lontani dall’arte. “Anche con loro abbiamo utilizzato il mezzo artistico, che può farsi portatore di un cambiamento positivo tramite un approccio di welfare culturale”, continua la direttrice. 

È un ambiente che guarda al futuro, al ruolo delle nuove generazioni nella costruzione di un domani che dia ai più giovani gli strumenti per innescare e poi affrontare il cambiamento. “Abbiamo formato moltissimi nuovi operatori che, dopo le prime edizioni del master universitario, si sono inseriti nell’organizzazione iniziale, rendendola più solida. Recentemente si è unito un board di giovani che sono il futuro. Insieme costruiamo e costruiremo opportunità per il territorio, in particolare rivolgendoci al quartiere Aurora, ma in realtà anche in un’ottica più ampia”. In questi vent’anni è andato di pari passo anche il consolidamento dell’organizzazione: SCT, infatti, collabora con l’Università di Torino, Corep, Teatro Popolare Europeo e con più di 480 partner in diversi Paesi del mondo.

Il centro attorno a cui ruotano tutte le attività è lo Spazio BAC – Barolo Arti con le Comunità, in via Cottolengo, nel quartiere Aurora. «È dal 2019 che SCT ha una sede, ed è proprio lo Spazio BAC. Prima eravamo nomadi, ci spostavamo nei diversi spazi offerti dall’Università o dalle circoscrizioni. Spazio BAC è per noi un luogo pensato per fare da ponte tra il Distretto Sociale Barolo e il resto della città, con particolare attenzione al quartiere Aurora. Ma è anche un ponte tra Torino e l’Europa perché spesso accoglie le compagnie che arrivano in città. È centrale per il nostro progetto perché è la casa di SCT. È una casa aperta, una casa ponte che facilita i dialoghi”. 

Dodici giorni di festa

Il traguardo dei vent’anni di attività sarà celebrato con 12 giorni di eventi, dal 22 novembre al 3 dicembre. Proprio per la centralità che Spazio BAC riveste, la maggioranza delle attività si svolgerà nella sede di via Cottolengo. “L’obiettivo è quello di aprire lo spazio agli abitanti, dedicando tempo a temi che per noi sono sfide importanti. Il programma è stato costruito insieme a partner esterni, che lavorano in altri mondi perché siamo convinti che l’arte sia un processo generativo che può essere condiviso anche con chi lavora in altri settori”.

Il palinsesto inizierà con la performance interattiva di teatro sociale e di comunità “OnStage”, che mette al centro il contrasto alle discriminazioni LBGTQIA+. Il giorno dopo è prevista la Parata del minestrone di comunità per le vie del quartiere, il cui obiettivo è creare aggregazione con la raccolta di ingredienti donati volontariamente dagli abitanti per fare il minestrone, che sarà offerto durante la festa del 24 novembre. In quell’occasione, inoltre, sarà presentato il Photobook che ripercorre i vent’anni di SCT. Ma sono in programma anche tanti altri appuntamenti, performance, workshop, spettacoli e dibattiti sui temi cari a SCT: giovani, inclusione, equità, salute, cambiamento e ambiente.

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