Nella mattinata dell’inaugurazione del Salone dell’Auto di Torino sono stati i treni a tenere banco. La visita del neoministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, al suo primo impegno istituzionale, è stata l’occasione per fare il punto sulla questione Tav. Il progetto dell’alta velocità tra Torino e Lione, di cui si parla oramai dal 2005, sembra essere a una svolta. “Credo che in poche settimane arriveranno le prime risposte”, ha annunciato il pentastellato. “La nostra intenzione è quella di fare tutto con la massima serietà” analizzando “costi e benefici di tutte le opere”, queste le parole di Toninelli secondo cui la priorità è “concludere le opere buone e necessarie per i cittadini, soprattutto quelle già iniziate”. Quelle che invece non sono vantaggiose, nel rapporto costi-benefici, dovranno essere valutate “sempre nell’interesse dei cittadini”.
Parola d’ordine, insomma, è “rivalutazione”. L’ha ricordato Toninelli, chiarendo che nel contratto di governo non si parla espressamente di cancellare i tredici anni di progetto sulla Tav. C’è scritto “rivalutazione del progetto”, ha spiegato il ministro secondo cui nei prossimi giorni il dialogo della Lega si concentrerà anche sul dossier alta velocità. E sull’ipotesi di un rischio spaccatura con il partito di Matteo Salvini, che ai tempi si era espresso in maniera favorevole ai lavori in Val di Susa, Toninelli non ha dubbi. “Analizzeremo tutto con carte e conti in mano”, facendo affidamento su “valutazioni giuridiche e tecnico-scientifiche”. Un’ipotesi che ha subito trovato il favore dei manifestanti No Tav radunati davanti a Palazzo di Città. “Ben venga una valutazione di tipo tecnico – hanno commentato mentre aspettavano invano l’arrivo di Toninelli in Comune -. Nel corso degli anni ne abbiamo viste poche: magari sarà l’occasione per dimostrare che il traffico sulla tratta est-ovest del confine tra Italia e Francia è troppo poco per rendere l’alta velocità conveniente e che l’opera è inutile e costosa”.
Di tutt’altra opinione è Sergio Chiamparino. Il presidente della Regione Piemonte, presente anche lui al taglio del nastro del Salone dell’Auto, ha ribadito che “la Torino-Lione è un’opera fondamentale per le regioni del Nord-Ovest” e che “si deve andare avanti a ogni costo”. Tra il dem e il ministro pentastellato il confronto è aperto, anche se non c’è stata l’occasione per discutere direttamente della Tav. Dal palcoscenico Chiamparino ha preferito rilanciare la necessità di un incontro a Roma sulla querelle dell’autostrada Asti-Cuneo, la risposta – ironica – di Toninelli è arrivata durante la passeggiata tra gli stand nei viali del parco del Valentino. “Chiamparino ha detto che bisognerà passare sul suo corpo per fermare la Tav? Stia sereno, magari non ci sarà nessun treno…”. Su una cosa, però, sembrano essere tutti d’accordo: per l’Italia “le infrastrutture sono una delle partite più importanti”.