Il Festival tecnologico di PoliTo, nato per i 160 anni dell’Ateneo, torna nel 2020 e si alterna con Biennale Democrazia
Un compleanno da ricordare, quello del Politecnico di Torino. Perché ieri sera, a 160 anni dalla fondazione dell’Ateneo, il Festival dedicato alla Tecnologia e creato ad hoc per l’anniversario, ha cambiato nome. Dall’anno prossimo si chiamerà Biennale Tecnologia.
L’ha annunciato Juan Carlos De Martin, che insieme a Luca De Biase è curatore della rassegna che ha animato Torino dal 7 al 10 novembre. La manifestazione – che nella sua prima edizione ha registrato 50mila partecipanti – dal prossimo anno si alternerà con Biennale Democrazia, che dal 2009 si pone l’obiettivo di diffondere la cultura della democrazia. “Torino sarà così caratterizzata da un dialogo tra due grandi temi come la democrazia e la tecnologia”. La neo rassegna avrà luogo l’anno prossimo, a novembre 2020.
Che cosa è stato il Festival della Tecnologia? Una rassegna in quattro giornate che ha coinvolto bambini, famiglie, esperti e anche chi per la prima volta si confrontava con questa materia. Un incontro tra università, cittadini, imprese, pubblica amministrazione e terzo settore, con eventi distribuiti tra la sede centrale del Politecnico di Torino e numerose altre location piemontesi – tra cui Circolo dei Lettori, Cavallerizza Reale, OGR e Archivio Storico Olivetti -. Il Festival è stato inaugurato giovedì con il conferimento della Laurea Honoris causa a Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’economia nel 2001.
Un nuovo inquilino ha preso posto nel cortile della sede centrale del Politecnico in Corso Duca degli Abruzzi: è lo scienziato e statista biellese Quintino Sella, storico promotore dell’Ateneo. La sua statua in bronzo dà ora il benvenuto agli studenti davanti all’ingresso dell’Aula Magna. E’ poi stato John Elkann ad inaugurare la seconda giornata del Festival: non tutti lo sanno, ma il presidente di Fiat Chrysler Automobiles si è laureato nel 2000 in Ingegneria gestionale proprio al Politecnico di Torino. Vari ospiti dopo di lui si sono alternati per parlare di tecnologia: lo scrittore Alessandro Baricco, lo chef stellato Ferran Adrià, il giornalista e scrittore Mario Calabresi, l’artista Michelangelo Pistoletto. Una seconda Laurea ad honorem – stavolta in Ingegneria Aerospaziale – è stata conferita nel corso del Festival: è stata l’astronauta Samantha Cristoforetti a riceverla nell’Aula Magna del Politecnico.
La serie di incontri volta ad affrontare il rapporto tra tecnologia e società si è poi conclusa con la simulazione di un processo. E l’imputata era proprio lei, la tecnologia. Il verdetto è stato emesso dai tre giudici della corte, il Rettore del Politecnico Guido Saracco, il Rettore dell’Università degli Studi di Torino Stefano Geuna e il Presidente del CNR Massimo Inguscio. La tecnologia è stata assolta da ogni accusa. E non solo: il Festival a lei dedicato cambierà forma e nome. E allora, come conclude Guido Saracco, “Arrivederci Festival, ci vediamo l’anno prossimo”.