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Stresa, un solo sopravvissuto: cosa sappiamo dell’incidente

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È il giorno del cordoglio per l’incidente avvenuto nella tarda mattinata di ieri, 23 maggio, in provincia di Verbania. Domani sarà lutto cittadino a Stresa. Attività chiuse per 14 minuti, sessanta secondi di silenzio per ogni vittima.

Oggi, l’arrivo del ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini. “È un giorno di grande tristezza per il paese”, ha detto durante un tavolo tenuto questa mattina con Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, con la sindaca Marcella Severino e con il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Il ministero, infatti, ha istituito una commissione d’inchiesta per far luce sulla vicenda.

“È importante che tutti mettano a disposizione la documentazione”, ha aggiunto Giovannini. Parallelamente, la procura di Verbania ha posto sotto sequestro l’impianto, aprendo un fascicolo per omicidio plurimo e lesioni colpose. Ancora nessuna iscrizione nel registro degli indagati, ma ci sarebbe più di una azienda coinvolta.

Cosa è accaduto

Era il primo giorno di riapertura per la funivia che collega il piazzale Lido di Stresa alla vetta del Mottarone a 1385 metri di altitudine. Un viaggio panoramico di circa 20 minuti che sorvola il lago Maggiore, ma finito in tragedia, dopo le 12 per le 15 persone a bordo della cabina precipitata all’altezza dell’ultimo pilone.

Mancavano poco più di cento metri per raggiungere il Mottarone, quando intorno alle 12 qualcosa è andato storto. In 13 a morire sul colpo, molti sbalzati via dalla cabina. Tra loro anche un bambino di 2 anni. L’ultima vittima, la quattordicesima, 6 anni di età, ha perso la vita in serata, dopo essere stato condotto a Torino, presso l’ospedale Regina Margherita. Ha cinque anni Eitan, l’unico sopravvissuto, in condizioni stabili ma ancora sotto osservazione.

La ricostruzione dell’incidente

Stando alle prime ricostruzioni, a rompersi sarebbe stata una delle due funi su cui scorre la funivia. Si tratterebbe di quella trainante. Quando ha ceduto, in uno dei punti più alti del percorso, la cabina è scivolata indietro fermandosi ad un’altezza di 20 metri da terra. A frenare il brusco volo, due alberi.

La procura dovrà indagare sul funzionamento del sistema di sicurezza. Se a strapparsi è stata davvero la fune trainante, su quella portante avrebbero dovuto attivarsi i freni di emergenza. Un sistema di sicurezza fatto di ganasce che bloccano l’impianto, ma che in questo caso non ha funzionato. Bisognerà appurare se il meccanismo non si sia attivato o se, invece, pur attivandosi non abbia retto. Gli accertamenti saranno condotti dai tecnici che saranno nominati dalla procura di Verbania.

La funivia

L’ultima revisione dell’impianto c’è stata nel 2016. Lo ha ripetuto più volte ieri la sindaca di Stresa mentre raggiungeva il luogo dell’incidente. Un intervento importante, del costo di 4,4 milioni di euro, che faceva seguito ad altre manutenzioni succedutesi negli anni. La precedente nel 2010, quando furono sostituite le funi di entrambi i tronchi dell’impianto. Recenti anche i controlli periodici. L’ultimo a dicembre 2020.

Il ministero delle infrastrutture sta già ricostruendo la cronologia degli interventi fatti sulla funivia inaugurata nel 1970. La società Leitner, a cui è stata affidata la manutenzione straordinaria del 2016, ha dato massima disponibilità precisando che responsabile della manutenzione ordinaria sarebbe la società di gestione Ferrovie del Mottarone.

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