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I ciclisti protestano contro il nuovo codice della strada

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Nel 2022 sono morte sulle strade 3.159 persone, un dato in aumento del 9% rispetto all’anno precedente. In tutte le principali città d’Italia ciclisti e persone a piedi si sono riuniti nelle scorse settimane per chiedere lo “stop al nuovo codice della strage”. E la protesta è arrivata anche a Torino. All’alba di oggi, 12 marzo, un gruppo di manifestanti ha organizzato un presidio di fronte alla stazione Porta Nuova per chiedere città più vivibili e maggiore sicurezza. La mobilitazione torinese è stata organizzata dalla campagna di sensibilizzazione “Torino 30”.

In Gran Bretagna la media è di 26 morti in strada per milione di abitanti. In Germania il dato sale a 34 e il Spagna a 36. In Italia la cifra è superiore: 53 morti, il 73% dei quali muore sulle strade urbane. Secondo l’Istat le principali cause di morte sono da imputare all’eccesso di velocità, alla guida distratta e alla mancanza di precedenza alle persone a piedi sugli attraversamenti pedonali.

Secondo i manifestanti, queste cause non sono prese in considerazione dalla riforma del codice della strada che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento. La riforma, infatti, peggiora le norme di prevenzione delle principali cause di incidenti e si allontana dagli obiettivi del Piano sicurezza stradale 2030, limitando il raggio di azione delle amministrazioni comunali e depotenziando la zona a traffico limitato.

Per arginare la situazione servirebbe agire sulla moderazione della velocità, aumentando i limiti, ridisegnando lo spazio pubblico, e proponendo campagne di educazione rivolte agli utenti della strada. Sull’esempio di Bologna, uno degli interventi da attuare potrebbe essere il potenziamento dei percorsi verso le città 30 unito al miglioramento del trasporto pubblico.

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