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Storie di ordinaria resistenza. Ad Asti l’albergo riapre per medici e infermieri e si corre per solidarietà

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Stanze d’albergo per infermieri e medici dell’ospedale di Asti. Con molti cittadini pronti a contribuire alle spese dell’alloggio. La popolazione si stringe attorno a chi lavora per assistere i ricoverati del “Cardinal Massaia” in questa situazione d’emergenza. A partire da oggi, lunedì 30 marzo, un hotel del centro riapre dopo tre settimane di chiusura per ospitare medici e infermieri che hanno chiesto di poter restare vicino al posto di lavoro nei turni di riposo. Per qualcuno è un’alternativa a un lungo rientro a casa dopo ore faticose in reparto o in pronto soccorso. Per chi invece si prende cura dei pazienti positivi al Covid-19 è un’opportunità per non esporre al contagio i propri familiari.

Si tratta della prima iniziativa di questo genere in Piemonte, partita da una richiesta del sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie Nursing up e raccolta dall’Asl e dal Comune di Asti. “Siamo stati contattati dal commissario dell’Asl Giovanni Messori Ioli la scorsa settimana” racconta il titolare dell’albergo Luca Mogliotti. “Ci è stato chiesto se avessimo la possibilità di riaprire e ho subito dato la nostra disponibilità. Lo abbiamo fatto per dare un contributo a chi davvero sta facendo qualcosa di importante. In giornata avremo i primi ospiti. Credo che la scelta sia caduta su di noi perché la nostra è l’unica struttura in città con un ristorante interno”.

Il sindaco Maurizio Rasero ha voluto ringraziare via social coloro che si sono mobilitati per trovare al più presto una soluzione: “Abbiamo ricevuto la disponibilità non solo di alberghi, ma anche di alloggi di proprietà dei nostri cittadini. E una volta che l’Asl ha fatto la sua scelta, molti si sono fatti avanti con offerte per pagare le spese di alloggio dei nostri medici e infermieri. Questa solidarietà è ciò che serve per andare avanti”.

La “24×1 ora” si corre da casa
Nell’ultimo video di comunicazione quotidiana ai cittadini, il plauso del sindaco è anche andato a chi, con semplicità, ha escogitato metodi a distanza per dare un senso nuovo a manifestazioni rinviate. Lo scorso fine settimana, al campo di atletica di via Gerbi, era in programma la 46esima “24×1 ora” organizzata dalla società sportiva “Vittorio Alfieri”. Si tratta della seconda manifestazione di questo genere più antica in Italia (preceduta solo per pochi mesi dalla “24 Ore di San Martino” di Belluno), ma l’appuntamento per quest’anno è stato rimandato a ottobre. Per riscattare il dispiacere, il vicepresidente dell’Alfieri Michele Anselmo ha annunciato che sabato avrebbe comunque corso la sua ora nel cortile di casa, dopo aver misurato un ovale di circa quaranta metri. Non si aspettava che la sua iniziativa potesse trasformarsi in una “24×1 ora virtual” con oltre 500 partecipanti, ma è quello che è accaduto. A loro si è unito anche l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi.

Il post su Facebook dell’assessore Gabusi, originario di Canelli in provincia di Asti

Come iscrizione simbolica all’evento online, i partecipanti sono stati invitati a fare una donazione di 10 euro all’ospedale di Asti o alla Protezione Civile: “Quella di rendere solidale l’iniziativa è stata una bella idea di Paolo Rosso della onlus Cepim, che ha proposto di aprire anche ad altri sport oltre alla corsa” spiega il vicepresidente dell’Alfieri Anselmo. “Contare tutte le persone che hanno aderito è quasi impossibile, il passaparola sui social ha richiamato anche concittadini che vivono all’estero o chi con Asti ha solo legami indiretti. Ci sono arrivati video da Valence, città in Francia gemellata con noi, ma persino dagli Stati Uniti e dall’Australia. Anche chi si trova lontano ha voluto fare un piccolo gesto di resistenza”.

Per l’emergenza coronavirus la redazione di FuturaNews si è organizzata per lavorare diffusa sul territorio di appartenenza degli studenti giornalisti praticanti del Master Giorgio Bocca, che ha attivato la formazione a distanza.
Per questo le notizie locali dal 12 marzo saranno firmate dai nostri “corrispondenti”, sparsi dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dal Lazio alla Campania fino alla Puglia e al Friuli Venezia Giulia.

Dal nostro corrispondente LUCA PARENA

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