“I nostri cari non torneranno. Rimarranno i ricordi, gli affetti, ma ci deve rimanere anche un qualcosa di comune, un’eredità, un senso: il diritto alla sicurezza e alla spensieratezza quando si entra in un locale pubblico”. Così, durante la commemorazione ufficiale svoltasi in largo Cibrario, nell’aiuola dedicata alle vittime dell’incendio del cinema Statuto, Alessandro Cabodi Gatti ha voluto affermare a nome anche delle altre famiglie, a quarant’anni dalla tragedia. Un diritto alla spensieratezza che, ha aggiunto, “assume significato profondo solo unitamente al dovere che ne corrisponde: quello di conoscere, di sapere, di essere preparati. Saremo tanto più sicuri quanto più saremo consapevoli”. Per esserlo servono buone pratiche e attenzioni, a cominciare dalle più piccole: pretendere, entrando in un locale, che le uscite di sicurezza non siano ostruite da nulla; protestare se una macchina posteggiata in modo scorretto impedisce il passaggio dei mezzi di soccorso, ma anche qualcosa in più, qualcosa da cui nasce la proposta dei familiari delle vittime: “Perché non costruire qui, nella città che ha tanto sofferto, un centro studi sulla sicurezza, una struttura di supporto alla conoscenza e all’innovazione, a partire anche dall’esperienza maturata?”.
Un appello che il primo cittadino Stefano Lo Russo ha raccolto pubblicamente: “Cercheremo di trovare le migliori configurazioni per dar conto a questa istanza e per far sì che Torino, città del lavoro e dell’innovazione, possa diventare davvero la culla della cultura della sicurezza”. Ad aprire gli interventi commemorativi, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, che ha ricordato come il rogo del cinema Statuto abbia “fatto luce su una voragine normativa sulla sicurezza che nel tempo il legislatore ha cercato di colmare”.
Il presidente della Circoscrizione 4, Alberto Re, ha ripercorso il particolare legame tra cinema e Torino. Qui, nel 1896, fu proiettata la prima pellicola a pagamento; qui, nello stesso anno della tragedia del cinema Statuto, fu inaugurato il primo multisala d’Italia: l’Eliseo. Qui, ancora, cineasti, magistrati e protagonisti dell’epoca hanno voluto rendere testimonianza di quell’incendio anche attraverso le immagini. Proprio questa sera, alle ore 21, al centro studi Sereno Regis di via Garibaldi, si terrà la proiezione del docufilm “Sale per la capra“, realizzato da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco a testimonianza dei fatti di allora. Un titolo ispirato al film che era in proiezione in sala quella domenica 13 febbraio 1983: “La Capra”, di Francis Veber con Géreard Depardieu.
Amarezza e ricordi: la voce dei soccorritori
“Conoscere la nave su cui si sta viaggiando”. È questo l’insegnamento che Agostino Tortoreti, il capo squadra dei Vigili del fuoco che all’epoca condusse l’intervento, trae dalla tragedia del Cinema Statuto: “Conoscere la nave che quella sera, il 13 febbraio 1983, la gente purtroppo non conosceva”. Al momento della chiamata la sua squadra era impegnata in un intervento sull’insegna luminosa del bar Motta, in piazza Castello. È di lì che partì per raggiungere via Cibrario, dove i soccorritori non trovarono però informazioni chiare. “Prima c’era stato detto che all’interno non c’era nessuno – continua Tortoreti – poi emerse che c’erano delle persone. Vi erano due scale per accedere alla galleria, tutti hanno preso la prima, quella da cui erano entrati, voltandosi poi indietro. Sulla seconda non abbiamo trovato nessuno. Ancora oggi sarebbe opportuno che nei luoghi di svago, prima dell’avvio di una proiezione o di uno spettacolo, si spiegasse bene da che parte uscire”. Cosa che, invece, ancora non avviene. E il capo squadra di allora non nasconde l’amarezza: “Vedo che c’è ancora molto da fare. La sicurezza dovrebbe essere alla base dei programmi di studio, fin dalle scuole elementari”.
La prova di evacuazione nelle scuole
E proprio nell’ottica del coinvolgimento e della sensibilizzazione dei giovani sono state programmate le altre iniziative cittadine, a cominciare dalla campagna di comunicazione “Questa non è un’uscita di sicurezza“, realizzata dagli studenti dell’Istituto Europeo di Design. Nella mattinata di lunedì 13 febbraio, inoltre, in una cinquantina di istituti scolastici cittadini si è svolta in simultanea la prova di evacuazione “Uscita giusta”.
“Non è un momento di svago – ha commentato la vicesindaca Michela Favaro dall’Istituto di istruzione superiore “Paolo Boselli” -, ma di consapevolezza e riflessione. Abbiamo voluto commemorare questo anniversario facendo qualcosa di utile e di prevenzione”. Una prova che ha visto coinvolti oltre cinquemila studenti e che la Città intende confermare negli anni a venire, perché l’anniversario della tragedia del cinema Statuto sia sempre associato a consapevolezza e prevenzione.