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Nella notte la cabina dismessa diventa una galleria d’arte

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Nel nome della madre, una vecchia cabina Telecom pronta per essere dismessa è diventata una galleria d’arte. In Piazza Emanuele Filiberto è comparsa la ”Galleria d’arte dismessa, postazione fissa per comunicazioni mobili”, una raccolta di ”frammenti di bellezza” messi insieme da un figlio o una figlia, nati sotto il segno di una mamma artista.

All’angolo tra Porta Palazzo e i tavolini degli aperitivi dei torinesi, un vecchio telefono a gettoni ospita poesie e disegni. Nessuna firma, tutto anonimo, ma su un manifesto affisso all’interno una data e una dedica: ”In uno spazio e in un tempo molto lontani da questo anche il naturale moto creativo di mia madre è stato fermato. Mio nonno l’ha obbligata ad abbandonare la scuola d’arte per fare ragioneria, privilegiando utilità e convenienza. Oggi mia madre, che ha comunque continuato a dipingere per tutta la vita, compie 60 anni (…) 21/01/2024”.

Una storia di donne, come se ne sentono tante, vendicata e celebrata il giorno di un compleanno. Lo scopo della galleria è raccogliere arte. Chiunque è invitato a partecipare: si possono prendere i disegni o le parole appiccicati sulle pareti in plastica, ma se ne possono anche aggiungere. 

Anche su Instagram, per stare al passo con i tempi, come se una cabina divietasse uno smartphone, è apparso anche un profilo che non è stato ancora scovato da nessuno follower. 

 

https://www.instagram.com/gad_galleria_?igsh=ODZkbm5zNWcyMDVw

Appena qualche giorno fa la regione Piemonte aveva promosso il bando ”Cabine d’Artista” rivolto agli street art cittadini per decorare le cabine elettriche IRETI, ma la vena artistica di Torino ha invece trovato sfogo in una cabina telefonica, più romantica, seppur diversa da quelle inglesi fotografate in tutto il mondo.

Anche se i sospetti cadono su studenti, tiktoker e artisti famosi sulla piazza, nessuno sa ancora chi sia stato a pensare la GAD. Forse, come si dice lontano da qui, il figlio muto può comprenderlo solo la madre. 

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