“Occorre cambiare. Un decennio di crisi economica ha modificato il mondo: dobbiamo incidere di più nella società”. Sono le parole con cui il rettore Guido Saracco ha aperto l’anno accademico 2019/2020 del Politecnico di Torino. Un invito a un maggiore impegno da parte della politica, delle imprese e del mondo universitario, affinché “alle persone vengano date più opportunità e speranze”. Dal Politecnico di Torino parte un messaggio di incoraggiamento alla cooperazione tra i vari attori sociali, chiamati a uno sforzo maggiore perché “l’opera di tanti uomini che hanno permesso lo sviluppo della conoscenza in molti secoli non venga dispersa”.
Il rettore rilancia il ruolo delle università italiane: “Come rettori noi ci siamo. Vogliamo favorire la diffusione della conoscenza tra le classi più svantaggiate”. Saracco si rivolge ai colleghi degli atenei presenti in Aula Magna, come Stefano Geuna e Paolo Comanducci, rispettivamente rettori delle Università di Torino e Genova.
È ufficialmente aperto il 160^ Anno Accademico del Politecnico di Torino! #IAA #Polito pic.twitter.com/2yRL5uYI6R
— Politecnico Torino (@PoliTOnews) January 22, 2020
“L’Università è un luogo di incontro, aperto e tollerante: è in grado di rispondere ai problemi complessi e ai cambiamenti epocali”, afferma il ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, alla sua prima uscita ufficiale. Manfredi sostiene che investire nelle istituzioni accademiche non significa far crescere i costi dello Stato, ma aumentare le possibilità dei cittadini: “É nel loro interesse”. Il neoministro – in carica dal 10 gennaio – annuncia nuovi investimenti per il mondo accademico. “Fino a due settimane fa ero presidente della CRUI (Conferenza Rettori Università Italiane), conosco bene la comunità accademica: al suo interno ci sono energie positive e spinte di cambiamento che vanno sfruttate al meglio”.
“Le università sono i luoghi ideali, liberi centri di cultura, per il cambiamento: l’idea che siano grandi piattaforme in cui il cambiamento può avvenire è vincente” Manfredi all’ #IAA #Polito pic.twitter.com/NOpqyEd33g
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“Uno dei più gravi problemi del nostro paese è la dispersione scolastica. Il confronto con gli altri paesi è drammatico: il tasso di abbandono è troppo alto”, sostiene Bruno Mattia Codisposti, rappresentante degli studenti del Politecnico. Codisposti invita la politica a fare di più: “L’ultima legge di bilancio è la prova di un ennesimo schiaffo al nostro futuro, soprattutto nelle aree meridionali del nostro paese . Ci vogliono maggiori finanziamenti e fondi per la ricerca”.
Finanziamenti che sarebbero necessari allo sviluppo di un pensiero critico:”è alla base “dello sviluppo sostenibile”, sostiene Enrico Giovannini. Il portavoce dell’Asvis (Alleanza per lo Sviluppo Sostenible). nel corso della sua lectio magistrali esorta a modificare la mentalità “affinché si riescano a cogliere i cambiamenti epocali e improvvisi che stiamo vivendo”. Il punto fermo da cui partire è l’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile, “la più alta manifestazione che il mondo ha espresso per poter andare avanti”. Giovannini prende in prestito le parole dello storico Massimo Salvadori: “Non c’è nessuna macchina del progresso, dobbiamo decidere noi quale progresso vogliamo”. Il portavoce dell’Asvis chiede una trasformazione radicale delle università: “sono luoghi aperti e liberi”. Una richiesta che incontra il favore del rettore Saracco: “Noi ci siamo. Vogliamo dare una speranza alle persone”.
La photogallery dell’inaugurazione
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