La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Per sopravvivere i giornali dovranno imparare nuovi linguaggi

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I quotidiani hanno un evidente problema di sintonia con il pubblico di giovani e giovanissimi. I giornalisti ospiti al master di Torino hanno detto agli studenti che una delle ragioni è l’età media delle redazioni, che non sono riuscite a rinnovarsi in un periodo di crisi.

Non è soltanto un problema di forma della comunicazione: insomma non basta digitalizzarsi e usare i social network.  Il problema è, anche, di linguaggio e contenuti.

Senza rinunciare alla qualità dei contenuti i giornali dovrebbero ragionare per target, ridistribuendo le risorse e articolando le proprie piattaforme online in una serie di siti satelliti, ognuno dei quali dedicato a un pubblico e a una o più tematiche. Ci sarebbe quindi la possibilità di sperimentare linguaggi e stili che in un contenitore generalista non potrebbero convivere. Immaginate, ad esempio, quanto stonerebbe un articolo scritto con il linguaggio di Vice in bella vista sul sito di Repubblica.

Inoltre i giornali dovrebbero confrontarsi con un fenomeno molto diffuso tra i giovanissimi e quasi sconosciuto a tutti gli altri: gli youtuber collezionano milioni di visualizzazioni facendo informazione su videogiochi, film, fumetti. Cosa potrebbe imparare la stampa potrebbe da quel linguaggio?

GIUSEPPE GIORDANO