La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Sinopoli: “I paesi francofoni vogliono distaccarsi dalla Francia”

condividi

Negli ultimi anni, l’Africa ha assunto una posizione più forte a livello geopolitico. “E oggi molti Paesi francofoni vogliono distaccarsi dalla Francia”. A dirlo è Antonella Sinopoli, fondatrice di AfroWomenPoetry. Sinopoli, insieme all’antropologa Chiara Piaggio, è intervenuta al Festival internazionale del giornalismo di Perugia. “Finita la guerra fredda – spiega Sinopoli – si diceva che si sarebbe andato incontro alla solitudine geopolitica dell’Africa, ma così non è stato. Un esempio? L’Ucraina, dopo l’invasione della Russia, sta aprendo ambasciate in molti Paesi africani perché vuole stringere i rapporti diplomatici”.

Sinopoli: “C’è razzismo anche nel modo in cui si raccontano le guerre”

Antonella Sinopoli sottolinea un conflitto che sfugge al racconto dei media occidentali: “In Sudan c’è la guerra da un anno. Non è una guerra civile, ma è una lotta per il potere. Molte persone stanno morendo di fame. Sono in pochi a saperlo perché molti media non ne parlano, il che fa capire che c’è razzismo anche nel modo di raccontare le guerre”.

Chiara Piaggio, invece, parla così della letteratura africana e di quando è iniziata: “Siamo più o meno in epoca coloniale. Era una cosa specifica, lo scrittore era colui che dava voce al malcontento, si rivolgeva contro il colonizzatore. Oggi si è fusa con la politica”. Attualmente la letteratura africana offre un panorama vasto: “È talmente grande che non si possono attribuire determinate tematiche né al mondo femminile, né a quello maschile. E riguarda anche noi: molti scrittori africani raccontano il mondo occidentale, il che ci permette di capire come siamo visti da loro”.

Chiusura dedicata alle nuove generazioni dell’Africa. “Sono più connessi di noi – commenta Sinopoli – conoscono il mondo più di noi pur avendo meno opportunità di viaggiare. Hanno più consapevolezza del Paese in cui sono nati e di quali sono le criticità del luogo dove vivono”. ”Sono nati in uno Stato-Nazione, sono nati – aggiunge Piaggio – col cellulare in mano. A differenza dei loro genitori, non hanno vissuto l’epoca del colonialismo e delle indipendenze. In molti paesi, soprattutto in Nigeria, stanno cercando di crearsi una loro identità per distaccarsi dai loro governi corrotti”.