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Sicurezza sul lavoro, una nuova intesa sui cantieri edili di Torino

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Sicurezza, contrasto al dumping contrattuale, maggiore formazione dei dipendenti. Sono i punti su cui si concentra in modo particolare il nuovo Protocollo di intesa per la sicurezza e regolarità nei cantieri edili della città metropolitana di Torino, firmato la mattina del 4 aprile in Prefettura.

L’intesa è il risultato di un’ampia collaborazione che ha visto la partecipazione di Istituzioni – Comune di Torino, Regione Piemonte e Prefettura in primis – organismi di vigilanza, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e ordini professionali del territorio. “Questo protocollo era atteso, è attuale e importante” ha detto il prefetto di Torino Raffaele Ruberto.

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La firma del Protocollo di intesa per la sicurezza e regolarità nei cantieri edili della città metropolitana di Torino

Le morti sul lavoro degli ultimi mesi – uno degli ultimi incidenti ha visto il decesso di tre operai a causa del crollo di una gru in via Genova – hanno dato l’impulso per il nuovo documento, che rinnova l’ultima intesa firmata nel 2010.

L’obiettivo è contrastare tutte le situazioni illegali che condizionano la sicurezza dei lavoratori. Tra queste c’è il dumping contrattuale che, specifica il prefetto, “si è diffuso soprattutto dal 2018 in poi e consiste nella diffusione di contratti di lavoro a ribasso, che abbassano le tutele dei lavoratori”. Anche il contrasto della criminalità organizzata è tra le priorità dell’intesa, così come una maggiore formazione dei dipendenti che, commenta l’assessore Ricca della Regione Piemonte, “è uno strumento per garantire ai lavoratori maggiore serenità”.

“La sicurezza sul lavoro è un problema soprattutto culturale – ha dichiarato la vicesindaca del Comune di Torino, Michela Favaro – l’unità tra Istituzioni e enti è la giusta strada per una battaglia che è ancora lunga e dura, come continua a dirci il numero delle morti sul lavoro“. Il Comune di Torino, ha spiegato ancora Favaro, “si ritrova in tutti i contenuti del protocollo e soprattutto nella premialità che viene data alla sicurezza. Spesso negli appalti si cerca di spuntare le condizioni economiche migliori, ma si deve diffondere la consapevolezza che la sicurezza non è e non può essere un elemento di risparmio”.

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