Le parole sono pietre, le parole possono trasformarsi in pallottole. Bisogna pesare ogni parola che si dice e far cessare questo vento d’odio. (Andrea Camilleri 28 ottobre 2018 a “Che tempo che fa”)
Il saggista Andrea Camilleri (93 anni) è mancato questa mattina, 17 luglio, al Santo Spirito di Roma, dove era ricoverato dal 17 giugno scorso per un arresto cardiaco. Le sue esequie, per volontà dello scrittore e delle famiglia, saranno riservate.
Nato nel 1925 a Porto Empedocle (Agrigento), Camilleri raggiunge la popolarità in tarda età. Dopo una lunga carriera da regista, sceneggiatore e funzionario della Rai, riesce a trovare un editore a pagamento (Lalli) e un pubblico di riferimento per il suo primo romanzo: Il corso delle cose, che viene dato alle stampe nel 1978. Il titolo, su stessa ammissione dello scrittore, viene da una frase del filosofo francesce Merleau-Ponty: “il corso delle cose è sinuoso”. Come a indicare che certi avvenimenti e accadimenti nella vita, nel loro percorso ‘sinuoso’, arrivano a noi per un motivo, un perché.
Tra le firme più note della contemporaneità, Camilleri raggiunge il successo con le vicende dell’ispettore Montalbano, anche noto come il commissario di Vigata. Il suo primo romanzo poliziesco con questo protagonista risale al 1994 quando Camilleri, sulla soglia dei 70 anni, pubblica La forma dell’acqua.
La serie di gialli, ambientata in Sicilia e pubblicata da Sellerio, aveva riscosso un importante successo commerciale anche all’estero. È stata anche una fortunata trasposizione televisiva, andata in onda per molti anni sulla Rai, con protagonista Luca Zingaretti.
Con un occhio sempre vigile al contesto sociale e politico del suo tempo, Camilleri si è fatto amare anche in tutto lo Stivale e forse in particolare a Torino, città che l’ha celebrato negli anni scorsi anche al Salone del Libro.
Al momento del suo ricovero, il mese scorso, dal capoluogo piemontese si è fatto avanti un grande affetto nei suoi confronti. “Tifiamo per Andrea Camilleri, e lo aspettiamo al Salone del Libro il prossimo anno. Camilleri è uno dei più importanti punti di riferimento per la comunità dei lettori. È uno scrittore capace di piacere a tutti, a tutte le generazioni”, aveva sottolineato Silvio Viale, presidente dell’associazione «Torino, la Città del Libro» che organizza il Salone.
Maurizia Rebola, direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori, ha incontrato più volte Camilleri alla fiera romana «Più libri, più liberi». Un’occasione, per lei, di avvicinarsi a “un uomo di grande cultura, spessore, umanità e intelligenza, a cui l’Italia deve molto. Un uomo speciale, capace di far appassionare alla lettura i lettori non abituali, e di influenzare culturalmente una grande quantità di italiani”.
“Gli italiani si sono innamorati di lui – ha ricordato Davide Ferraris, titolare delle libreria Therese di Corso Belgio – perché ha raccontato l’Italia dei semplici nei suoi libri. Ci ha aiutato a capire un po’ meglio il nostro Paese e a guardarci un po’ di più allo specchio”.