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Sì del Piemonte al sigillo regionale per Liliana Segre

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Il Consiglio regionale della Regione Piemonte si è espresso questa mattina, 21 gennaio 2020, sul conferimento del sigillo della Regione alla senatrice a vita Liliana Segre. Il verdetto è arrivato poco dopo le 12.30 con 44 voti favorevoli su 44. La proposta era partita dal consigliere Daniele Valle del Partito Democratico, membro del Comitato Resistenza e Costituzione, poi sottoscritta da consiglieri di entrambi gli schieramenti.

Valle in aula ha sottolineato che “manca ancora molto per raggiungere la piena consapevolezza di quella terribile storia, la storia dell’Olocausto. Ancora oggi non mancano casi di persecuzione per credo religioso: pensiamo alle persecuzioni che stanno riguardando i cristiani nel mondo o i musulmani in Estremo Oriente. Per questo porre attenzione sul potere della condivisione è importante. Per superare le differenze e le diffidenze in un momento di significativa tensione sociale”.

Per il Movimento 5 Stelle l’iniziativa è “un messaggio importante contro le recenti manifestazioni di odio, violenza e intolleranza, una risposta a chi vorrebbe riportare l’orologio ai tempi più bui e tristi”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone ha sottolineato in aula “come centro destra siamo felici di accogliere questa proposta che proviene dai banchi del Pd. La figura di Liliana Segre ha avuto parecchi meriti come quello di incarnare la forza della memoria senza alcuna strumentalizzazione ideologica né volontà di rendere la memoria delle vittime uno strumento di polemica. Un merito da riconoscere soprattutto quando viene difeso da chi ha perso nella tragedia della Shoah tutta la famiglia. Da piemontesi dobbiamo essere orgogliosi di questa onorificenza”.

Nel dibattito in aula si è accesa anche una breve polemica tra Lega e Pd, quando l’assessore regionale alle Politiche giovanili del Carroccio, Fabrizio Ricca, ha detto che “l’antisemitismo di oggi è camuffato da antisionismo”.

Il consigliere dei M5S Giorgio Bertola ha commentato “penso che tutti i cittadini piemontesi debbano diventare la scorta di Liliana Segre. Oggi noi non solo approviamo un atto ma ci prendiamo una serie di impegni per essere testimonianza e dare degli esempi. Ad esempio incentivando una sana comunicazione in rete, interdendo invece l’hate speech. Il nostro consiglio regionale è attivo anche nella lotta al cyberbullismo. In questo possiamo promuovere iniziative in tal senso. Pensiamo a cosa è successo nel cuore dell’Europa meno di un secolo fa. Ciò che dobbiamo fare è cercare di essere testimoni del nostro tempo”.

RICCARDO LIGUORI