Saranno 1169 i giovani impegnati nei progetti di servizio civile in Piemonte, assegnati a 313 diversi progetti che sono stati approvati lo scorso maggio. Ben 256 ragazzi in più rispetto all’anno precedente, con un aumento di 77 progetti. Lo sguardo però è al futuro: i bandi si apriranno tra circa un mese e il lavoro inizierà in autunno. “Questo è per dire che c’è una gioventù che è un esercito disarmato, pronto a lavorare per mettersi al servizio degli altri. Si tratta di un bel segnale: non tutti sono ‘bamboccioni'” ha dichiarato l’assessore regionale Giorgio Ferrero.
Il servizio civile universale
L’aumento dei progetti arriva in una fase di trasformazione che porterà il servizio civile nazionale verso il nuovo servizio civile “universale”, in base al decreto legislativo n. 40 del 6 marzo 2017. Tra le novità previste, oltre a un sistema unico di scelta del servizio civile, la possibilità di svolgere tre mesi all’estero.
In aumento i progetti che riguardano assistenza ed educazione: da 94 a 128 per il primo settore, da 88 a 119 per quanto riguarda il secondo. Forse anche perché sono i settori dove ci sono più mancanze? “Più che altro, però, sono progetti attenti all’innovazione sociale. Si punta a inserire i giovani in percorsi tecnologici, innovativi, sperimentali. Una bella occasione” ha aggiunto Ferrero.
La rappresentanza dei ragazzi
A raccontare il servizio civile sono anche i ragazzi stessi, grazie all’organo di rappresentanza esistente a livello regionale e nazionale, ancora poco conosciuto. “Abbiamo in mente un piano per lavorare in 25 scuole del territorio e fare formazione ai ragazzi che si avvicinano, che vada oltre la formazione classica di chi fa il servizio civile – spiega Laura Vallino, che sta svolgendo il servizio civile presso l’Arci -. Nel nostro piano c’è anche quello di collaborare a momenti pubblici come il 2 giugno: il servizio civile è assente nelle celebrazioni, eppure anche noi contribuiamo, e non poco, alla salvezza della patria”.
CAMILLA CUPELLI