“L’umanità e le armi nucleari non possono coesistere”. È questo il principio espresso da Setsuko Thurlow, sopravvissuta alla bomba nucleare di Hiroshima, durante la premiazione del Nobel per la pace 2017. Un concetto semplice eppure difficile da portare avanti. La speranza di riuscirci è quella che muove la mostra Senzatomica – Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari, arrivata a Torino per la 75esima tappa e da oggi aperta al pubblico fino al 27 febbraio nel Mastio della Cittadella, all’angolo fra corso Galileo Ferraris e via Cernaia.
Promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, l’esposizione mostra su uno schermo l’allargarsi della nube atomica a fungo che si ripete ossessivamente. Una scena entrata nell’immaginario collettivo ma che secondo Enza Pellecchia, docente dell’Università di Pisa e direttrice del Centro interdisciplinare Scienze per la pace, più che mostrare nasconde ciò che accade sotto quel fumo. Le terribili conseguenze dell’esplosione sono allora di fronte, raccontate in video dagli hibakusha – i sopravvissuti giapponesi – emarginati dalla stessa società nipponica.
A intervalli regolari poi arriva il boato, lungo e assordante, della bomba. Un’esperienza acustica e visiva in cui si viene guidati da un gruppo di giovani volontari dell’Istituto Buddista. Pannelli espositivi raccontano poi la situazione attuale degli armi nucleari e le lotte per la loro eliminazione. Lo scopo è di “far prendere consapevolezza di un problema che tutti ci riguarda”, come ha ribadito durante l’inaugurazione Enza Pellecchia.
Perché una guerra nucleare non si circoscrive a un territorio e i kit di sopravvivenza proposti su Internet con la promessa di mettere al riparo, sono tutti inutili. Alla serata di presentazione di Senzatomica il 16 gennaio ne hanno distribuiti alcuni, da leggere in chiave ironica. Al loro interno: due bottigliette d’acqua, due mele e due confezioni di riso pronto ai funghi, due cerotti e due mascherine antigas. Prodotti doppi perché possano essere condivisi con chi si vuole ma che, come qualsiasi altro, non salvano dalle armi nucleari.
Il posto che Torino ha scelto per ospitare l’esibizione di Senzatomica è simbolico: un luogo legato alle operazioni militari e destinato a diventare il Museo dell’artiglieria della città, dove saranno esposte armi dai tempi della polvere da sparo ai giorni nostri. Per questa edizione il museo ha messo a disposizione un Lance, missile tattico di circa sei metri in dotazione alla Nato durante la guerra fredda e poi dismesso con la caduta del Muro di Berlino.
Dopo un tour in corso da alcuni anni, la mostra in questa veste si concluderà con la tappa torinese, perché il desiderio dei volontari è di preparare un nuovo allestimento per i prossimi appuntamenti. A ingresso libero, l’esibizione è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15 e dalle 18.30 alle 21.30, mentre sabato e domenica l’orario è continuato dalle 10 alle 21. Maggiori informazioni sul sito www.senzatomica.it e sulla pagina Facebook www.facebook.com/senzatomica