A Porta Palazzo le si può incontrare tutti i giorni di mercato, mentre si aggirano tra i banchi di frutta e verdura, a partire da una mezz’ora prima della chiusura. Ben riconoscibili nelle pettorine rosse, le “Sentinelle salvacibo” dal 2016 raccolgono e distribuiscono gli alimenti invenduti dai commercianti nei mercati di Torino, dal lunedì al sabato a Porta Palazzo, e tre volte a settimana, a giorni alterni, in altri sette mercati della città.
Tra i banchi le Sentinelle – una ventina di collaboratori e volontari dell’associazione Eco dalle città – hanno una routine precisa: “Qui a Porta Palazzo arriviamo attorno all’una e mezza, per due ore giriamo per recuperare il cibo, tra le due e mezza e le tre e mezza facciamo la distribuzione e dalle tre alle tre e mezza raccolta differenziata con i bidoni”, racconta Martina Ciafardoni, referente delle Sentinelle nello storico mercato torinese. “Giriamo tre banchi, ormai dopo otto anni che siamo qua tutti i giorni gli ambulanti ci conoscono molto bene e sono loro stessi a chiamarci per regalarci quello che non vendono più. Noi lo portiamo al nostro banco, ne segniamo il peso e poi lo distribuiamo: di solito circa 40-50 casette al giorno”.

Note per la raccolta di alimenti, le Sentinelle nacquero nel 2016 a Porta Palazzo per differenziare i rifiuti del mercato: “La percentuale di raccolta differenziata del mercato era infatti molto bassa all’epoca, attorno al 40%”, spiega Ciafardoni. “Distribuivamo i sacchi per la raccolta dell’organico agli ambulanti insieme a un trespolo su cui poggiavano il sacco, poi noi passavamo a svuotarlo. Facendo questo lavoro abbiamo visto che buttavano moltissimo cibo ancora buono, quindi da novembre 2016 il progetto si è trasformato anche con la raccolta del cibo”.
Tra le Sentinelle ci sono anche richiedenti asilo: “Sono una parte fondamentale del progetto”, spiega il presidente di Eco dalle città, Paolo Hutter. Oltre che a Porta Palazzo, il progetto è attivo anche nei mercati di piazza Foroni, via Porpora, Borgo Vittoria, corso Cincinnato, corso Svizzera, via Vigliani e Santa Rita. “Quando raccogliamo tanto cibo e ci spiace buttarlo via chiamiamo altre associazioni che poi lo distribuiscono a loro volta”, aggiunge Martina Ciafardoni. “Una parte di quello che recuperiamo lo teniamo infine da parte per la cucina che abbiamo in uno spazio al mercato centrale, dove prepariamo il cibo recuperato a Porta Palazzo per due dormitori della città della zona nord di Torino, per un’associazione che si occupa di senza dimora e per i bagni pubblici di via Agliè in Barriera”.
Oggi, 5 febbraio, è la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, promossa dalla campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero: secondo il report “Il caso Italia 2025” dell’Osservatorio Waste Watcher International, presentato ieri, lo spreco di cibo nel nostro Paese è aumentato del 9,11% nell’ultimo anno.