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Saviano: “Siamo in una democrazia illiberale”

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”Siamo in una democrazia, ma è illiberale” a dirlo è Roberto Saviano in merito alla recente decisione della Rai di non mandare in onda un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. “La nostra democrazia è sotto ricatto, gli squadristi sono i giornali dell’estrema destra. Non vogliono un certo racconto storico”,.

Il giornalista e scrittore è stato protagonista, al festival internazionale del giornalismo di Perugia, di un evento dedicato ai temi del sesso, del potere e della mafia, anche per far vedere come questi tre argomenti siano molto legati tra di loro, più di quanto pensiamo. Assieme a Saviano c’è la giornalista Barbara Serra.

Proprio in merito alla vicenda di Scurati, Saviano è tornato a parlare anche di Insider, programma dove ex membri della camorra avevano parlato di come funziona il modello mafioso, ma che all’ultimo momento è stato anch’esso bloccato e non più mandato in onda: “Salvini ha fatto annullare il mio programma. Se riescono a bloccare una trasmissione sulle mafie, possono tutto” commenta lo scrittore napoletano.

”La capitale mondiale del narcotraffico è Londra”

Poi Saviano torna a parlare di mafia: “La capitale mondiale del narcotraffico è Londra. Puoi portarci un intero treno di soldi, le autorità inglesi non ti chiedono da dove provengano. Se hai 100 miliardi di narcotraffico, in Inghilterra sei il benvenuto. Le procure di questi paesi – continua Saviano – non hanno l’esperienza che abbiamo noi e gli Usa, in questo campo. Ma di questi argomenti, durante le elezioni, non se ne parla”.

Inoltre, alla domanda di Barbara Serra su cosa pensa del suo ruolo, Saviano risponde così: “Il mio ruolo in Italia è difficilissimo. Non ci deve essere mai sovrapposizione tra intellettuali e politici, ciò avviene in democrazie deboli o nelle dittature. Proprio in quest’ultime, sono gli intellettuali a fare opposizione”.

”Oggi – aggiunge Saviano – abbiamo più difficoltà nel comprendere l’autorevolezza dell’informazione. Scalfari voleva tenere una posizione che andasse contro l’istinto del lettore, ora tutto ciò non è possibile. Oggi è facilissimo diffondere cazzate, questa cosa qualche anno fa non succedeva”.

Il giornalista conclude l’intervento parlando del suo ultimo libro, Noi due ci apparteniamo: “È una vendetta per chi ha cercato di farmi stare zitto. Non ho mai scritto questi libri con piacere. Le organizzazioni criminali controllano i corpi, e per farlo devono controllare la sessualità. La loro ossessione è la monogamia”.