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Saudi-Italia business forum, gli emiri puntano sul Piemonte

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L’asse economico italo-saudita continua a crescere. Dopo la visita da 10 miliardi di Giorgia Meloni ad Al-Ula e la tappa del Saudi-Italia business forum a Milano, anche Torino e il Piemonte aprono le porte ai portafogli degli emiri. All’Unione industriali Torino, il forum ha coinvolto 20 rappresentanti del governo di bin Salman e circa 50 ceo e dirigenti sauditi. Si preannuncia una stagione di cooperazione bilaterale oltreoceano per le imprese piemontesi, anche alla luce degli investimenti degli ultimi anni, che hanno portato a oltre 200 il numero di aziende italiane attive in Arabia Saudita, con una bilancia commerciale attiva di 66 milioni per Torino e di 300 milioni per il Piemonte.

“Torino è una città di pionieri. Non c’è luogo migliore per trovare partner che combinano eccellenza e creatività, da affiancare al nuovo viaggio dell’Arabia Saudita”, ha affermato Kamel Al-Munajjed, presidente del Saudi-Italian Business Council. Il manager ha poi sottolineato la peculiarità dell’iniziativa: “È la più grande delegazione imprenditoriale saudita ad aver mai visitato l’Italia e riflette la serietà e la sincerità del nostro impegno per approfondire questa partnership“. 

Al-Munajjed ha sottolineato la dimensione “strategica” di Torino e i settori di investimento in primo piano che hanno attirato l’attenzione degli imprenditori sauditi: mobilità, manifattura, industria areospaziale, riqualificazione immobiliare, ma anche patrimonio culturale. Non a caso, il manager ha parlato di “una visione comune che si estende oltre il piano economico” e ha ricordato la rilevanza del memorandum d’intesa tra Italia e Arabia Saudita del 2023, che ha visto la firma dei rispettivi ministri della Cultura. Al centro dunque il rilancio di edifici post-industriali, spesso in stato di abbandono: come ha spiegato La Stampa, anche gli emiri qatarioti hanno messo nel mirino siti storici di Torino, come il Palazzo del Lavoro e Villa Frescot.

Nonostante lo stato di salute della fiducia bilaterale tra le due potenze economiche, Al-Munajjed ha sostenuto che “la consapevolezza delle Pmi italiane sulla portata delle opportunità in Arabia Saudita è ancora molto limitata” e si è augurato che eventi come il Saudi-Italia business forum possano colmare il gap. Il tavolo di confronto aperto in via Fanti 17 non coinvolge unicamente l’interesse saudita, ma ha in programma un doppio binario, che punta anche in direzione Riad. “L’Arabia Saudita è un hub naturale per chi desidera estendere la propria presenza non solo nel Medio Oriente, ma anche nei mercati asiatici e africani”, ha detto Cristina Tumiatti, vicepresidente della Piccola industria di Unione industriali Torino.

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