Musica e spettacolo, ma anche evasione e leggerezza. Ingredienti che, per Claudio Cecchetto, certificano il valore del Festival di Sanremo. A un giorno dal via, il produttore discografico – già conduttore per tre edizioni consecutive a inizio anni 80 – ha confessato le sue aspettative e lodato il lavoro sin qui compiuto nella scelta dei brani e dei cantanti che si esibiranno. “Mi aspetto un Festival – ha detto Cecchetto – che sia aiutato dalla gente che tornerà finalmente a sedere in platea. Credo ci siano tutte le credenziali per accontentare un pubblico variegato. Ci sarà musica di livello, per tutti i target e tutti i gusti. Direi che si parte col piede giusto”.
Il Teatro Ariston è stata la casa di Cecchetto nei tre anni in cui, quasi trentenne, ha condotto il Festival. Nel 1980 ha avuto al suo fianco Roberto Benigni e Olimpia Carlisi, l’anno successivo Eleonora Vallone e Nilla Pizzi e nel 1982 Patrizia Rossetti: “Essere sul palco è un’esperienza incredibile. Senti l’affetto di chi segue il Festiva, ed è come se in quei giorni il mondo fuori dall’Ariston si fermasse per concentrarsi sula gara. Il bello è che l’atmosfera continua, e anzi aumenta, serata dopo serata in attesa del risultato finale”.
Quest’anno, per la terza edizione consecutiva, sul palco ci saranno Amadeus e Fiorello, due artisti che Cecchetto conosce bene per averli scoperti nella seconda metà degli anni 80 e averli guidati al successo: “Entrambi sono cresciuti in un ambiente in cui, lavorando con i vari Gerry Scotti e Jovanotti, hanno potuto scambiarsi le esperienze. La rosa di cantanti scelta quest’anno mi predispone a guardare il Festival”. Sui brani dei 25 artisti in gara da domani a sabato, Cecchetto non ha voluto sbilanciarsi ma ha lodato la scelta di creare un giusto mix di generi e generazioni: “Ci saranno di artisti del calibro di Gianni Morandi, Massimo Ranieri e la simpaticissima Iva Zanicchi, tre grandi della musica leggera. I giovani, invece, potranno ascoltare quegli artisti che si avvicinano più alle loro esigenze. Io sono super fan di Elisa ma ci sono tantissimi altri big che scalderanno l’atmosfera. Il percorso dei brani in gara è sempre particolare: alcuni restano, altri vengono riscoperti dopo e si guadagnano la simpatia del pubblico nel tempo”.
Nella musica e nello spettacolo all’Ariston – secondo Cecchetto – si annidano anche le speranze degli italiani. Dopo due anni di sacrifici e divieti causati dalla pandemia, le note dei brani serviranno anche per estraniarsi dalle paure e ritrovare linfa per affrontare il futuro: “Sanremo è atteso e gli italiani non vedono l’ora di immergersi in questa dimensione unica – ha chiosato il produttore -. La forza della musica è proprio questa: il Festival è uno spettacolo che nasce all’insegna dello spirito di evasione e leggerezza, ma è anche capace di dare un’iniezione di fiducia per il futuro, soprattutto in questo momento. Siamo esausti di sentire quotidianamente bollettini di guerra e, a volte, assistiamo a una gara tra chi terrorizza di più. La musica vuol dire leggerezza, e in questo momento all’Italia serve”.