Prosegue il beach tour della campagna elettorale permanente di Matteo Salvini. Questa mattina abbiamo avvicinato il ministro dell’Interno all’ingresso del lussuoso hotel Covo dei Saraceni di Polignano a Mare, in provincia di Bari, l’albergo a picco sul mare dove ha alloggiato il titolare del Viminale, nel quarto giorno di crisi del governo gialloverde, al quale Salvini ha deciso di staccare la spina.
L’esponente della Lega teme “inciuci” – li definisce così – e alleanze trasversali in Parlamento per rimandare, se non addirittura estinguere, il pericolo di elezioni anticipate nel prossimo autunno.
Salvini appare inquieto: “Seguo le reazioni politiche e temo inciuci. Sto leggendo di questi ammiccamenti dei cinque stelle… sarebbe vergognoso dopo tutto quello che si son detti Renzi e Di Maio”. Indossa una polo blu, short chiari: “Io non parlerò mai male degli avversari politici. Non mi interessa. L’importante è che si vada subito al voto e si dia la parola agli italiani, che sono stufi e chiedono riforme strutturali”.
Intanto molti parlamentari temono di andare a casa e perdere i benefici di fine mandato. “Mi sembra evidente che ci siano questi timori. Ma cosa fai? Blocchi il paese per mesi perché uno non vuole andare a casa? Così non governi più”.
Cosa non ha condiviso degli ex alleati pentastellati rispetto alle riforme che hanno sostenuto? Per esempio, il reddito di cittadinanza? “Lo giudicheremo dai fatti” – risponde il vicepremier. Ma se lei sarà premier lo cancellerà? “Io non voglio cancellare quanto è stato finora fatto – assicura l’aspirante premier –. Certamente ho idee di sviluppo diverse sulle infrastrutture, sulle grandi opere, sulle tasse”.
In queste ore spunta anche il fattore B., Silvio Berlusconi. “Non l’ho sentito – smentisce Salvini – ho letto tante fregnacce sui possibili scenari del centrodestra. Su Repubblica hanno persino scritto che con me premier si esce dall’euro. Non è assolutamente vero. Vogliamo un’Italia che conta, che si riprenda la propria dignità”.
Non c’è stato più spazio per altre domande, poiché siamo stati allontanati.
Prima della tappa di Policoro, Matteo Salvini si concede al bagno di folla giù a Lama Monachile, divenuta la spiaggia simbolo di Polignano, città natale del grande Domenico Modugno, che con le braccia in apertura alare, su “Nel blu dipinto di blu”, simboleggiava il volo del miracolo economico italiano.
In spiaggia, tra selfie e foto tradizionali, la contestazione parte a ritmo di “Bella Ciao”. Un fan salviniano, dalla riva opposta, le fa il verso: “Oh capitano, portami via”. Una turista chiede conto dei 49 milioni di euro sottratti dalla Lega alle tasche degli italiani. Ma sono pochi i contestatori. Bacioni anche per loro. Si preannuncia un autunno bollente.
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