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SalTo23, “Non ci aspettavamo questi numeri”

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Oltre 215mila visitatori al Salone Internazionale del Libro e boom di vendite di libri, il maltempo non ha scoraggiato quello che ormai è diventato l’evento più importante per la città. Solo rispetto allo scorso anno, gli ingressi sono aumentati del +28% (erano stati 168 mila) e ormai è diventato necessario ragionare su un ampliamento degli spazi e, forse, un giorno in più di fiera.

Standing ovation per Nicola Lagioia, alla guida del Salone da sette anni e leader di questa rinascita quasi inarrestabile, che all’inaugurazione aveva ribadito il “giusto tempismo” del suo addio, ma che a evento concluso stenta a trattenere le lacrime. “Il pianto è come la tosse, è contagioso”, scherza con i giornalisti.

Maltempo, traffico, lunghe code

“La città deve essere preparata su questi numeri, dobbiamo capire come gestire tutte queste persone”. Silvio Viale, presidente dell’associazione Torino Città del Libro nonché responsabile degli organizzatori del Salone, mette subito sul tavolo i problemi logistici. Strade bloccate, mancanza di taxi, intasamenti. E una volta arrivati al Salone, corridoi affollatissimi e code infinite per i bagni. “Il prossimo anno più toilette per favore” scherza qualcuno.

Più giorni, più spazi, ingressi contingentati. Sono alcune tra le proposte che aleggiano per rendere il Salone “più vivibile”. Al momento, occhi puntati sul nuovo centro congressi nel palazzo della Regione, al momento in cantiere. Viale dice di aver iniziato a parlarne con le istituzioni: “Loro dovranno utilizzarlo e a noi farebbe molto comodo”. Poco dopo la risposta positiva del presidente di Regione Alberto Cirio: “I lavori stanno per concludersi e questi spazi della Regione il prossimo anno potranno essere messi a disposizione del Salone”.

Non si teme per l’indipendenza della fiera

Preoccupazioni e polemiche intorno alla protesta di Extinction rebellion e Non Una Di Meno che ha interrotto l’intervento di Eugenia Maria Roccella, ministra per le pari opportunità e per la famiglia. “Un incidente di percorso che mi auguro non si ripeta più – commenta Vittoria Poggio, assessora regionale alla cultura – il Salone deve essere libero e rispettoso del pensiero altrui”. Lagioia calma gli animi: “L’indipendenza si guadagna giorno per giorno. Il Salone è una fiera editoriale e per gli editori in primis l’indipendenza è una garanzia. Per questo non sono preoccupato, ma bisogna presidiarla”. E quando gli viene chiesto di rispondere agli attacchi di Fratelli d’Italia, ribadisce che “il Salone è un bene comune”. E aggiunge, scherzoso: “Magari l’Italia fosse andata come il Salone del Libro in questi anni”.

Il Salone punta in alto

Ci si rimbocca già le maniche in vista del prossimo anno. La nuova direttrice Annalena Benini annuncia le date, dal 9 al 13 maggio 2024, ma non è il momento di fermarsi. “Il Salone non è maturo – prosegue Viale – abbiamo davanti molte linee di sviluppo, in primis la dinamica internazionale. Rispetto all’anno scorso sono raddoppiati gli ospiti internazionali, ma possiamo fare di meglio”. Intanto, l’80% dei visitatori ha comprato il biglietto online ed è stato quindi possibile notare un’ “altissima crescita di persone provenienti da regioni limitrofe, come Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Veneto” spiega Piero Crocenzi, amministratore delegato del Salone. “Sono stati giorni faticosi, il maltempo ha impattato molto nella gestione del nostro evento” conclude. Verrebbe quasi da chiedersi quali vette avrebbe raggiunto il Salone con il bel tempo.

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