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Salone dell’Auto 2024 e automotive, destini incrociati

Il Salone dell’Auto torna a Torino. La città torna a ospitare l’evento dal 13 al 15 settembre con un format innovativo presentato oggi dal direttore Andrea Levy. Due le grandi novità: si tratterrà di un evento diffuso su tutto il territorio cittadino e le vie e le piazze principali diventeranno teatro per 3 giorni delle varie attività e passerelle programmate. Il tutto a costo zero per il pubblico tramite l’utilizzo di un free-pass disponibile sul sito del Salone. Previste delle agevolazioni per i visitatori che raggiungeranno il capoluogo piemontese: è stato stipulato un accordo con Trenitalia che prevede uno sconto dal 30% all’80% sui biglietti acquistati nei due giorni antecedenti e successivi alle date del Salone con partenza da qualsiasi stazione italiana.

“Proponiamo un nuovo tipo di format – ha affermato Levy – che sarà esteso e all’aperto. Una soluzione in linea con il tema della mobilità integrata, perché tutti siamo sempre alla ricerca del miglior modo per muoversi. Allargando l’evento al contesto cittadino e rendendolo gratuito cerchiamo di fare avvicinare anche i più giovani al mondo dell’automobile”.

Alla conferenza di presentazione presenti il sindaco Stefano Lo Russo, il presidente della regione Alberto Cirio e il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Sindaco e presidente si detti orgogliosi di poter riprendere possesso del Salone dell’auto perché: “Torino è e vuole continuare a essere la città dell’auto. Lo è da centinaia di anni e vogliamo continuare a ribadire la centralità della città in questo settore”. Spazio chiaramente anche per parlare della situazione riguardante Mirafiori e il settore dell’automotive. Al centro la richiesta di incentivi per le aziende con l’obiettivo di aumentare la produzione di veicoli sul territorio nazionale e la salvaguardia della filiera prettamente torinese. “Stellantis sta rispettando gli accordi presi – ha detto Cirio – per quanto riguarda l’hub di riciclo e il battery tecnology center, ma a Torino si fanno le auto e abbiamo bisogno che si continuino a fare. Il Salone dell’Auto in questo può fare la sua parte”.

Il ministro Salvini, che non ha presenziato al Consiglio dei ministri per partecipare alla conferenza, interpellato su questi temi ha sottolineato l’importanza di fondi per l’industria piemontese in questo settore. “Alcuni mi dicono che vado sempre nelle stesse città, ma io vado dove c’è qualcosa di interessante. Torino ne è l’esempio, come tutto il Nord-ovest che penso sarà la sorpresa economica dell’Italia nei prossimi anni. Ho l’idea che qui si stia preparando il futuro, ma servono investimenti per l’automotive nostrano. I bonus per l’acquisto di auto elettriche non vanno al mercato italiano, bensì a quello cinese che offre prezzi più vantaggiosi. Che senso ha stanziare un miliardo quando una buona parte di questa cifra finisce a Pechino invece che a Torino? Il settore dell’auto è in trincea: la linea del Piave dei prossimi anni”.

Infine Salvini non si è fatto mancare una battuta sul tema della transizione verso l’elettrico. “Penso che dire no a gas e combustibili fossili sia, per ora, assolutamente impossibile. Spero che chiunque andrà in Europa, al di là dello schieramento politico, riconsideri la follia ideologica del cambiamento ecologico, che rischia di mettere fuori uso un intero settore. Il green deal va accompagnato con delle agevolazioni e non con tasse o divieti. Abbiamo provato a costruire un’alleanza con i tedeschi per il bio carburante, nonostante sia difficile visto che lì sono i Verdi al governo, ma non è andata in porto”.

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