Dietro l’immagine pubblica della Chiesa Cattolica si nasconde un pozzo degli orrori, nel quale si celano storie di complotti e omicidi inconfessabili. Massimo Centini, criminologo e collaboratore di istituzioni culturali pubbliche e private, ha provato a svelare alcune di queste storie, raccolte nel suo ultimo libro I Sacri Crimini, presentato nella prima giornata della trentunesima edizione del Salone del libro di Torino.
“Quando si parla di delitti, sia che risalgano a ieri sia che si siano verificati secoli fa, è necessario creare una narrazione che piaccia al lettore, senza scadere nella morbosità, come in alcune trasmissioni televisive”: venti storie ricostruite da Centini utilizzando il rigore dello scienziato, mitigato dall’intervento dell’editore – Piemme -, che come ha ammesso lo stesso autore “è stato necessario per rendere il mio libro più avvincente senza fare compromessi con i contenuti”. Il male esiste, secondo Centini, ma questo ci permette anche di capire il complesso insieme di elementi che fa sì che un crimine si verifichi. “Credo che un problema della Chiesa sia che ha paura di parlare del male, e teme di ammetterne l’esistenza”, ed è qui, per Centini, che nascono i presupposti affinché si verifichi un crimine. Nel libro trovano spazio episodi che vanno dal quarto secolo fino ai giorni nostri, “ma dev’essere chiaro – precisa l’autore – che la Chiesa non ha un primato, i crimini avvengono quotidianamente anche fuori dall’ambito religioso”.
“Una ricerca dell’Università di Perugia sui maghi svela che almeno il 70 per cento di loro ha solo la licenza media, mentre al contrario il 70 per cento dei loro clienti e altamente scolarizzata. Questo ci insegna che il rapporto con l’occulto, come con il male, non è scontato. Ed è qui che trovo più interessante cercare di capire i perché dietro alle storie, che non il chi ne è responsabile”: il taglio con cui Centini ha lavorato al suo libro cerca di ribaltare l’attenzione che solitamente è dedicata sopratutto ai colpevoli dei delitti: “di cui è importante capire anche il contesto, le ambiguità e le connivenze”. Nel libro trovano spazio storie di pedofilia, potere, e omicidi. A partire dal caso dell’omicidio di Elisa Claps, studentessa di Potenza scomparsa nel 1993, e il cui corpo è stato ritrovato nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità nella stessa città quindici anni dopo.