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Salario minimo orario: il Pd piemontese attacca Di Maio e i 5 stelle. Qual è la proposta più a sinistra?

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Dite qualcosa di sinistra! E il Partito Democratico piemontese rispose. Così, lunedì mattina 11 marzo, due esponenti dem, Domenico Ravetti (Presidente del Gruppo Partito Democratico del Consiglio regionale del Piemonte) e il senatore Mauro Laus, in una conferenza stampa a Palazzo Lascaris, hanno rivendicato la paternità delle proposte di legge sull’istituzione del salario minimo orario confrontandola con la controproposta di legge del MoVimento 5 Stelle (M5S).

Infatti, dopo il reddito di cittadinanza, la nuova battaglia dei pentastellati sarà sul salario minimo. Ma quella controproposta “è inaccettabile” – fa sapere il senatore piemontese, che bolla i 5 stelle come “truffatori del consenso”. 

Intanto, domani 12 marzo cominciano le audizioni in Senato. Effettivamente l’istituzione del Salario Minimo Orario fu presentata come proposta di legge in Consiglio regionale nel settembre 2016, poi al Senato nel maggio 2018, quindi alla Camera nel luglio dello stesso anno.

Per salario minimo orario si intende la retribuzione oraria minima che il datore di lavoro deve essere tenuto a corrispondere al lavoratore. Si propone così un salario non inferiore a 9 euro al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Allo stato attuale, non essendoci una legge, tutto è lasciato a discrezione dei giudici del lavoro, tradurre nel concreto i princìpi sanciti dall’articolo 36 della Costituzione.

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha invitato il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti a convergere sul tema delle due proposte, una per l’appunto presentata da Mauro Laus e l’altra da Nunzia Catalfo del M5S.

“La loro proposta di legge – osserva Laus – è scopiazzata in malo modo. Noi prevediamo l’applicazione immediata a tutti i contratti di lavoro, pubblici e privati. Mentre loro escludono i contratti in essere fino alla loro scadenza. Inoltre, la nostra proposta di legge interviene in ogni caso, anche se c’è contrattazione collettiva”.

I democratici accusano Di Maio e i cinque stelle di voler far passare una legge che somiglia più a “un’operazione truffaldina finalizzata alle elezioni europee e regionali, proprio come il reddito di cittadinanza e quota 100”.

Il senatore Laus lancia il guanto di sfida ai cinquestelle: “Per far passare la nostra legge, così com’è improponibile alle imprese, devono prima spiegarci da dove prendere le risorse. Noi diciamo di prenderle dalla lotteria del reddito di cittadinanza, che ha drogato il sistema del lavoro, e da quota 100. Chiediamo al governo di intervenire sul cuneo fiscale e sulla decontribuzione”.

Molti gli interrogativi a margine. Il reddito di cittadinanza è una misura di sinistra o assistenzialista, mirata a prendere voti? Qual è la proposta più a sinistra, delle due leggi sul salario minimo orario? I democratici non hanno dubbi. “Le misure e le proposte dei 5 stelle sono solo fake news”.

NICOLA TEOFILO