In Piemonte non si fermano le pressioni politiche sulla giunta Cirio riguardo alla posizione istituzionale dell’assessore Maurizio Marrone. Dopo i Radicali, che la scorsa settimana avevano denunciato le “connessioni pericolose” tra esponenti della politica e delle istituzioni piemontesi con elementi di diffusione dell’ideologia e della linea politica del Cremlino, in queste ore è il Partito Democratico a chiedere conto all’amministrazione regionale sull’esistenza e la conoscenza di tali connessioni. Al centro della polemica è, più di tutti, l’assessore di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, che dispone delle deleghe alla cooperazione internazionale. I Radicali Italiani avevano chiesto, tramite una lettera aperta alla leader di FdI Giorgia Meloni e un emendamento depositato in consiglio comunale, il ritiro delle deleghe ed eventualmente le dimissioni dell’assessore Marrone, oltre a quelle del console onorario della Bielorussia Fabrizio Comba. Motivo delle richieste erano, appunto, i legami di Marrone con l’autoproclamata “Repubblica Popolare di Donetsk”, dalla presidenza della rappresentanza della cosiddetta Repubblica nella città di Torino alla sua premiazione, proprio a Lugansk, per la sua azione in favore dei separatisti, oltre a dichiarazioni false sull’abbattimento di un volo di linea nei cieli dell’Ucraina orientale nel 2014.
Alla denuncia dei Radicali si aggiunge perciò quella del ramo regionale del PD: “I rapporti dell’assessore Maurizio Marrone con l’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk – affermano – non sono semplicemente fonte di imbarazzo per la Regione Piemonte, ma minano la credibilità stessa dell’istituzione regionale, che non può essere sacrificata sull’altare dei traballanti equilibri della maggioranza, tanto più in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, di fronte ad un conflitto che potrebbe allargarsi anche all’Europa”. Il Partito Democratico chiede a Cirio e Marrone di fare chiarezza, e spiegare ai piemontesi “da che parte sta la giunta e chi ne fa parte”. A fronte delle posizioni della comunità internazionale e del Governo, spiegano, “la Giunta regionale piemontese non può continuare a barcamenarsi tra ambiguità e assordanti silenzi ma ha il dovere di fare chiarezza”.
Alla conferenza stampa su caso “Marrone-Repubblica popolare di Donetsk”, a cui hanno preso parte il Segretario regionale Paolo Furia, la vice Segretaria regionale Monica Canalis, il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle ed i consiglieri regionali Domenico Rossi e Diego Sarno, il Partito Democratico del Piemonte ha presentato in totale 13 domande al presidente Cirio e all’assessore Marrone, di cui qui sotto si riporta il testo integrale:
“Le pagine social dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk, mai riconosciuta da Italia e Ue, e al centro di un conflitto delicato, riportano più volte eventi istituzionali e dichiarazioni dell’assessore Maurizio Marrone a sostegno della loro causa e in contrapposizione a quella del governo italiano.
L’assessore Maurizio Marrone: ne è a conoscenza? Sa dirci se c’è o c’è stata una corrispondenza tra lui stesso o i suoi collaboratori o l’ufficio stampa della Giunta Regionale e i gestori di queste pagine? Si riconosce nelle dichiarazioni che gli vengono attribuite su queste pagine?
E il presidente Alberto Cirio era a conoscenza della presenza e delle dichiarazioni dell’assessore Marrone su queste pagine e le condivide?
In alcuni dei post social dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk, l’assessore Marrone viene indicato come co-presidente del Centro di Rappresentanza DPR di Torino. L’ultimo post risale ad ottobre 2021. Il capogruppo di FdI, Paolo Bongioanni, a “Piazza Pulita” afferma che “il sostegno è del 2017”. Anche il Presidente Cirio ci ha più volte detto che “si tratta di cose del passato, del 2019”. La Repubblica scrive che è stato presidente del Centro fino al 2019. In “Piazza Pulita” troviamo un video del 2020 in cui Marrone stesso ancora si definisce in inglese “capo della Rappresentanza della Repubblica di Donetsk in Italia” e sul sito del ministero degli Esteri della Repubblica del Donetsk troviamo questa definizione fino ad ottobre 2021.
Crediamo sia necessario fare chiarezza con un intervento pubblico e con dei documenti ufficiali.
L’assessore Maurizio Marrone dovrebbe, quindi, farci sapere: è disponibile lo Statuto e l’atto costitutivo dell’associazione? Quali cariche ha ricoperto nell’associazione l’assessore Marrone e in quale periodo e con chi? Oggi chi è il legale rappresentante del Centro di Rappresentanza DPR? La Regione Piemonte e il Consiglio Regionale hanno mai intrattenuto rapporti ufficiali con questa associazione (patrocini, contributi, protocolli di intesa, corrispondenza)?
L’assessore Marrone è subentrato in Giunta a Roberto Rosso nell’aprile del 2022, assumendone tutte le deleghe e, in aggiunta, la delega alla Cooperazione internazionale, che prima era affidata all’assessore Fabrizio Ricca.
Vorremmo sapere dal presidente Alberto Cirio: per quale ragione ha inteso sottrarre la delega all’assessore Fabrizio Ricca per affidarla a una forza politica che, diciamo così, non era certo nella condizione in quel momento di rivendicare ulteriori deleghe? C’è stata una esplicita richiesta di Fratelli d’Italia in questo senso, vista anche l’attività consolare di Fabrizio Comba, coordinatore regionale del partito? Era a conoscenza dei legami e degli incarichi dell’assessore Maurizio Marrone nel momento in cui gli ha assegnato la delega alla Cooperazione internazionale? L’assessore Maurizio Marrone intende prendere una posizione pubblica, sulla scia di quanto fatto dalla Presidente del suo partito Giorgia Meloni, e da altri leader politici che, se pure in passato avessero esibito simpatie filo-russe, dopo l’invasione hanno preso una posizione pubblica di condanna dell’aggressione e di sostegno all’Ucraina? A fronte del contesto geopolitico attuale, e considerati sia i rapporti dell’assessore Maurizio Marrone con la Repubblica del Donetsk riportati sulle pagine ufficiali della stessa sia il silenzio, peraltro inusuale, dell’assessore Marrone sulla vicenda Ucraina, il presidente Alberto Cirio ritiene opportuno che la delega alla Cooperazione Internazionale resti in capo a Marrone? Ritiene che sia sufficiente il voto ad un ordine del giorno insieme alla decisione di estrometterlo dalla gestione dell’accoglienza dei profughi per tutelare la credibilità e la reputazione internazionale della Regione Piemonte?”.