La passione per lo sci di Runa Nykkelmo Ulvang nasce in mezzo alla natura, tra le cime innevate dei Monti scandinavi. Doppio cognome, come tradizione in Norvegia, la fondista 23enne porta sulle spalle l’eredità sportiva di una famiglia di campioni, in cui l’inverno è sinonimo di piste da sci. il padre, Vegard, è un’istituzione in patria, con tre ori olimpici e un palmares chilometrico nello sci di fondo, ma anche la madre Grete non è da meno, con una carriera ai massimi livelli sia nello sci nordico sia nel biathlon e un mondiale vinto in entrambe le discipline.
La prima gara a Pragelato
Nel 2023, prima di approdare ai Fisu Games, la fondista norvegese aveva vinto la staffetta femminile 3×5 km ai campionati norvegesi. L’esordio ai Giochi universitari avviene tra le salite e le discese di una Pragelato curiosamente soleggiata, nella 10km del 15 gennaio. Si piazza 13esima, soddisfatta della propria gara: “Non sono abituata a gareggiare ad alta quota, quindi è stata molto dura – per poi aggiungere ridendo – Credo di aver bevuto cinque litri d’acqua o giù di lì, ma è davvero bello vedere il sole. In Norvegia non ce n’è molto, quindi è un bel cambiamento di scenario”. Ritorna sulla piaga del riscaldamento globale (di cui con lei avevamo parlato qui): “Mi piacciono tutte le stagioni, ci vuole equilibrio. Spero tanto che in futuro nevichi ancora”.
Un’infanzia sugli sci
“Scio da quando ho imparato a camminare”, rivela ripensando ai suoi primi passi direttamente sulle piste, grazie all’influenza decisiva dei propri genitori. Racconta che il padre, Vegard, l’ha accompagnata fin da piccola nelle sue avventure, viaggiando insieme a lei, sciolinando i suoi sci e, a un certo punto, anche seguendola come allenatore. “Ho un ottimo rapporto con la mia famiglia, mi hanno tutti aiutato tanto”, afferma. Tuttavia, al contrario della madre, a Runa non è scattata la scintilla per le carabine del biathlon: “Mi piace troppo sciare: non ho abbastanza tempo libero per esercitarmi a tirare”, dice sorridendo.
The last dance?
La storia di Runa però non si limita allo sport. La 23enne è anche una studentessa della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim: “Nei prossimi anni voglio dedicarmi soprattutto allo studio, considerando lo sport più come un hobby che come la priorità assoluta della mia vita”. Le Universiadi di Torino segnano così la fine della sua carriera da fondista professionista, ma senza rimpianti: “Sono comunque felicissima di essere qui”. Il sostegno dei genitori non manca: “Sono sempre al mio fianco, nella scuola come nello sport”.
Una vita all’aria aperta
Competizioni a parte, l’amore per lo sci di Runa non ha scadenza. “Mi piace stare in mezzo alla natura, all’aria aperta, godendomi il viaggio. Parte da qui la mia passione per lo sci di fondo, ma non solo: adoro lo scialpinismo, l’escursionismo, andare in canoa e soprattutto pescare”. Il suo cane, Silva, è il suo fedele compagno di avventure e porta il nome di un marchio svedese di lampade frontali, indispensabili per le escursioni notturne.