A più di un mese dall’inzio dell’invasione russa dell’Ucraina, anche il mondo dello sport ha deciso di provare a fare la sua parte. Il 24 marzo, infatti, ha avuto inizio la maratona di solidarietà “Run with Ukraine Online”: una call to action che ha chiamato in causa il mondo del running e che durerà fino al 1° settembre.
Il progetto, nato in rete, prevede la partecipazione a un evento di corsa virtuale per raccogliere fondi da destinare alla Fondazione benefica di Serhiy Prytula e all’Ong Masha Foundation: la gara si svolgerà su un percorso di 6.993 chilometri, proprio come la lunghezza del confine di stato dell’Ucraina. Una distanza ovviamente irrealistica da percorrere per una sola persona ma che, in un disegno di condivisione più ampio, si trasforma in una gara di solidarietà stimolante da percorrere in tanti.
La partecipazione alla “Run with Ukraine Online” è aperta a tutti: per partecipare, è sufficiente registrarsi al sito onlinerunning.runukraine.org e scegliere la corsa a cui partecipare. I percorsi sono variegati, dal chilometro simbolico riservato ai bambini (Junior run with Ukraine) fino alla mezza maratona (21 chilometri) e alla maratona tradizionale (che, come da protocollo e tradizione, copre una distanza pari a 42 chilometri).
Effettuata l’iscrizione – il cui prezzo ammonta ammonta a 600 grivnie ucraine, circa 19 euro – gli organizzatori forniranno ai corridori online una pettorina personalizzata (spedita via mail) e l’accesso esclusivo a una playlist musicale con una selezione musicale a tema, che potrà accompagnarli lungo tutto il percorso. Conclusa la corsa, ognuno dovrà inviare i dati alla mail registration@runukraine.org, e riceverà il diploma di partecipazione.
Al raggiungimento dei 300 iscritti a una singola gara podistica, il 70% della somma raccolta sarà devoluto in beneficienza. Chi vorrà, inoltre, sarà anche libero di aggiungere una donazione personale che sarà destinato per intero alla popolazione di Kiyv e delle altre città dilaniate dagli sviluppi del conflitto.
Il mondo della corsa ha scelto di non rimanere indifferente: anche un singolo chilometro può fare la differenza.