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Rosatelli: “Torino deve essere antirazzista”

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“Non basta dichiararsi non razzisti, bisogna essere antirazzisti”. Jacopo Rosatelli, assessore alle politiche sociali della Città di Torino, sintetizza così il suo auspicio per il “Piano locale per la prevenzione e il contrasto del razzismo e dei crimini d’odio”. La presentazione del Piano è avvenuta martedì 21 a Palazzo civico, presenti i rappresentanti delle associazioni delle comunità razzializzate. Il Piano è un documento qualificante per la Giunta: si inserisce nel progetto Super (Sostenere la lotta quotidiana contro il razzismo), che dal 2020 unisce le città di Bologna, Torino e Reggio Emilia ed è stato preceduto da attività di formazione per forze dell’ordine, dipendenti pubblici e leader di comunità, come pure da strategie per contrastare il razzismo e i crimini d’odio, a livello locale come nazionale.

Conferenza stampa di presentazione del Piano contro il razzismo

“L’obiettivo di questo progetto – ha detto Rosatelli – è sollecitare le città a concepire politiche attive di contrasto alle discriminazioni basate sulla razza e sul colore della pelle, che siano ben strutturate con l’attività amministrativa dell’ente e nel suo rapporto quotidiano con la cittadinanza. Le istituzioni locali e nazionali hanno un ruolo chiave nel contrastare le discriminazione e supportare le persone che le subiscono”.

Gli obiettivi guida del documento vanno dalla promozione dell’uguaglianza come dovere positivo e attivo dell’amministrazione, all’implementazione di politiche contro il razzismo attraverso strumenti concreti e coordinati tra assessorati e divisioni. E ancora: il coinvolgimento dei gruppi e delle associazioni della società civile impegnate nella promozione dell’uguaglianza.

L’ultima tappa del progetto Super è fissata per venerdì 26 maggio al Polo del ’900. Saranno presentati ai rappresentanti del Governo italiano i Piani d’azione locali adottati e le proposte e le raccomandazioni per il Piano nazionale di prevenzione e contrasto al razzismo. “È necessario un progetto nazionale – conclude Rosatelli – che ponga le basi per una società più inclusiva, più sicura e più ricca culturalmente, in linea con gli obiettivi del Piano per l’uguaglianza della Commissione europea”.

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