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Riparte Terra Madre, un luogo di inclusione e pensiero critico

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Terra Madre – Salone del Gusto torna dal 20 al 24 settembre con una nuova formula pronta a innovare un evento di portata mondiale che ogni due anni porta i sapori di tutti i continenti a Torino e in Piemonte.

“La capacità di esprimere un evento di inclusione, di intercultura, è un dato non scontato in questa epoca di chiusura” afferma Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte, nel corso della conferenza di presentazione della XXII edizione della manifestazione. “È un evento basato su natura, cultura e cibo, con una profonda volontà di inclusione e passione per il pensiero critico. Un’idea pazza, ma vincente. Con il Salone del Libro, il Salone del Gusto è l’evento più importante della nostra città”, conclude il presidente della regione.

“Il tema del cibo e di Terra Madre, non è solo turismo, ma ha una grande valenza sociale”, ha dichiarato la sindaca Chiara Appendino nel suo intervento. “Il comportamento di ciascuno di noi incide sull’intera comunità. Ringrazio Carlo Petrini e tutta la comunità di Slow Food che lavora 365 giorni all’anno per questo progetto e per il futuro del nostro pianeta”. Il tema di questa edizione è Food for Change, il cibo come strumento di cambiamento: una rivoluzione lenta, pacifica e globale. I gesti della vita quotidiana sono il primo passo per un’evoluzione reale e una scelta consapevole delle materie prime. “L’uomo deve iniziare a restituire al pianeta. Dobbiamo smettere di essere parassiti. Slow Food vuole parlare a tutti, perché da tutti deve partire il cambiamento” afferma Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia.

“Oggi con Terra Madre abbiamo una presenza in 240 paesi del mondo. La gastronomia non è un circolo chiuso, ma si apre alla comunità”, ha dichiarato il fondatore di Slow Food Carlo Petrini. “Viviamo tempi incerti, di cambiamento. Siamo in presenza di una terza guerra mondiale. Ebbene nei momenti di crisi, le comunità sono in grado di rigenerare passione, la politica se ne dimentica. Le comunità sopravvivono perché hanno la certezza affettiva. Slow Food è passata a un’organizzazione di comunità, vegetale, inclusiva, partecipativa”. Petrini ha poi ribadito di essere orgoglioso che Torino ospiti “il più grande evento planetario dedicato al cibo e all’agricoltura”.

GIORGIA MECCA

ROMOLO TOSIANI