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Rider, a Torino 560 verranno assunti come dipendenti da Just Eat

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Il 14 giugno i sindacati Filt Cgil, Fit-Cisl e Uil trasporti hanno raggiunto un accordo con la multinazionale del food delivery Just Eat, per applicare a 560 rider di Torino il contratto aziendale aderente a quello nazionale (Ccnl) del settore logistica, trasporto, merci e spedizioni. In sostanza, i ciclofattorini verranno inquadrati come lavoratori dipendenti dell’azienda con le relative tutele. Lo rende noto la stessa Just Eat con un comunicato stampa.

L’iniziativa si inserisce nel cambio di rotta dell’azienda, su pressing dei movimenti maggiormente rappresentativi dei ciclofattorini (come Riders per i diritti) e delle recenti vicende giudiziarie sulle mancate tutele dei propri lavoratori. Il 26 marzo è stato indetto lo sciopero nazionale, e tre giorni dopo è stato siglato l’accordo tra l’azienda e i sindacati confederali per l’applicazione del Ccnl del settore dei trasporti: contratto che estende anche ai rider il diritto alle festività e alla paga extra per gli straordinari o i notturni, a ferie e permessi per malattia, maternità o paternità. La retribuzione sarà quella prevista dalle tabelle del contratto: il salario minimo orario è di 8,50 euro all’ora, con un premio di risultato di 0,25 euro a consegna.

Innovativo il regime degli orari di lavoro: un part time flessibile che può essere di 10, 20 o 30 ore settimanali. Il rider potrà dare la sua disponibilità per la settimana successiva con un’app dedicata. Peraltro stando alle parole dell’azienda, i ciclofattorini che consegnano già con Just Eat saranno assunti prioritariamente come dipendenti. Il contratto poi prevede il “rimborso chilometrico”, un’indennità nel caso in cui si utilizzi il proprio mezzo per il delivery.

Sul tema dei Dpi (dispositivi di protezione individuale), oltre a quelli anti-covid, l’azienda dovrebbe dotare gratuitamente i rider di casco, indumenti catarinfrangenti e antipioggia e zaino per il trasporto del cibo. Quanto al regime assicurativo, Just Eat promuove un’ulteriore copertura accanto a quelle di Inps e Inail, per il caso di gravi incidenti sul lavoro. I rider che verranno assunti saranno inoltre destinatari di una formazione di 12 ore sulla professione e su salute e sicurezza sul lavoro, che verranno comunque retribuite. Inclusa anche una visita medica periodica di idoneità al lavoro.

Gli accordi tra Just Eat e i sindacati confederali per inquadrare i rider come dipendenti hanno già interessato varie città italiane, fra cui Firenze, Catania, Padova, Pisa e Genova. L’auspicio è proprio la replicabilità, ma anche la condivisione con le altre piattaforme della gig economy – in particolare quelle che fanno capo all’organizzazione datoriale Assodelivery – e dalle quali, per il momento, non si registra alcun passo avanti.

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