Alle porte della città di Torino c’è un gioiello delle residenze sabaude piemontesi. È il Castello di Moncalieri, che dall’11 novembre riapre al pubblico dopo l’incendio che ne devastò diverse aree nel 2008. “Si tratta di uno sforzo congiunto straordinario” dice Gennaro Miccio, segretario regionale per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il Piemonte. Nella ristrutturazione sono infatti coinvolti il Comune di Moncalieri, il Polo Museale del Piemonte, il Consorzio Residenze Reali Sabaude, il Ministero e Compagnia di San Paolo, con un finanziamento di 3,5 milioni di euro.
“Dal sogno alla realtà, la città torna ad avere uno dei suoi punti di riferimento, che è parte dell’identità di Moncalieri” dice Paolo Montagna, il sindaco. Fino alla fine di novembre l’ingresso, previsto solo venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18, sarà gratuito. Poi, il costo sarà di 7 euro.
La riapertura avviene in concomitanza con il ventennale dal riconoscimento del Castello come patrimonio Unesco, risalente al 1997, e con la nascita del Consorzio, ex Venaria Reale, che punta alla valorizzazione di tutti i poli reali sabaudi della zona. “Abbiamo attivato una navetta tra alcuni centri, come Stupinigi e Venaria” commenta l’Assessore Regionale alla Cultura Antonella Parigi. “Speriamo di implementare il lavoro anche qui, dopo l’apertura”.
La ristrutturazione riguarda gli appartamenti delle principesse Maria Letizia e Maria Clotilde di Savoia, insieme allo spazio che era di Vittorio Emanuele II. Tra le aree più interessanti, lo Scalone d’onore e la Cappella, che tornano a vivere con l’ingresso dei visitatori. In futuro ci sarà anche la riapertura del parco, prima demanio militare, oggi in gestione al Comune di Moncalieri.