Mentre il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) viene discusso a Roma, le prime risorse del Next Generation Eu sono già arrivate. Si tratta dei soldi del fondo React Europe, parte dello sforzo per rispondere all’emergenza Covid-19: quasi 48 miliardi di euro complessivi, di cui 13,5 riconosciuti all’Italia. Non sono ancora gli oltre 670 miliardi che verranno mobilitati a livello europeo per il Recovery Fund (e la cui ‘porzione’ italiana andrà gestita proprio con il Pnrr), ma comunque il primo passo verso una quantità di fondi senza precedenti nella storia recente della città.
Nel concreto, il Comune di Torino potrà impiegare almeno 70 milioni di euro. “Ma ci aspettiamo che la cifra cresca nei prossimi giorni, quando i dettagli saranno definiti” afferma Marco Pironti, assessore con delega ai fondi europei. Chiare le linee guida: finanziare iniziative per contrastare le conseguenze della pandemia, progetti già avviati o in corso di avviamento sul territorio del Comune; va prestata particolare attenzione ai temi dell’ambiente e della coesione sociale, e la data ultima per la conclusione di ciascun lavoro è il 31 dicembre 2023. “Si punta ad accelerare e concretizzare progettualità già esistenti. Per sceglierle, abbiamo seguito i principi alla base del piano Torino 2030, che applichiamo dal 2018: costruire una Torino partecipata, dinamica, vivibile e solidale. Visto che ci sono poco più di due anni per completare i progetti, è stato importante avere una visione ben definita in partenza”.
Tra gli interventi previsti, la cura del verde urbano e il finanziamento di varie iniziative legate a Torino Solidale – Panieri alimentari, Abitare solidale e Percorsi occupazionali – a cui saranno destinati 8 milioni di euro. L’investimento più ambizioso riguarderà gli edifici scolastici: 13,5 milioni andranno al progetto Orizzonte scuola, 11,5 alla riqualificazione energetica delle scuole superiori.
Una parte dei fondi, poi, sarà dedicata all’efficientamento dell’amministrazione comunale, che andrà potenziata per riuscire a rispettare le tempistiche dei progetti. “Il React Eu richiede azioni rapide e modalità stringenti – ha commentato la sindaca Chiara Appendino – anche per questo abbiamo iniziato il percorso che permetterà di assumere 1000 giovani nella pubblica amministrazione”.
La vera sfida inizierà con l’arrivo dei fondi del Recovery Fund, che verranno definiti entro aprile. “Qui lavoreremo con progettualità condivise decise in un percorso più lungo, aperto e condiviso, coinvolgendo gli attori di tutta la città metropolitana, che poche settimane fa ha approvato il proprio piano strategico. Abbiamo già avuto delle conferme per quanto riguarda i fondi destinati al progetto di riqualificazione del Valentino e dell’area di Esposizioni, oltre che per l’Istituto italiano per l’intelligenza artificiale. La priorità è che questi fondi ingenti siano utilizzati per far ripartire le comunità di Torino, alla luce dell’emergenza Covid”.