La città di Profondo rosso torna ad aprire il lucchetto dei suoi archivi, per raccontare il genere giallo nella storia della Rai. Domani, martedì 4 febbraio, nella sede torinese di Rai Teche in via Giuseppe Verdi 31, verrà inaugurato l’allestimento fotografico e video, a cura dello storico dei media Peppino Ortoleva. La mostra visiva racconta i set, le grandi firme e i volti protagonisti del noir italiano e internazionale, a partire dal progetto del 2020 di Stefano Nespolesi Sulle tracce del crimine. viaggio nel giallo e nero Rai, ora disponibile anche online attraverso un tour virtuale.
Lo stesso giorno alle 18, sulla scia del progetto Rai Teche Archive Alive!, prende il via una rassegna cinematografica con il ciclo di proiezioni Quattro passi nel delitto, curata dalla responsabile della Bibliomediateca, Susanna Gianandrea. Ortoleva (che qui avevamo intervistato) introdurrà il primo evento, dedicato all’adattamento televisivo di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. “Gadda è stato il primo intellettuale ad aver ragionato sulle forme di comunicazione ritenute più popolari, come il giallo e il noir”, ha sottolineato Susanna Gianandrea.

Le 115 foto, in bianco e nero e a colori, che compongono l’allestimento, sono state scelte con un obiettivo preciso: “Abbiamo voluto rispettare la cronologia del genere e delle sue declinazioni. Non solo il giallo, ma anche il noir, il gotico e la fantascienza. Si parte dagli anni ‘40 e ‘50 con il film Il processo di Mary Dagan e l’opera di Gadda, si visitano gli anni ‘70 con le fotografie tratte da serie televisive come Qui squadra mobile e Nero Wolfe e, infine, si approda agli anni più recenti con le serie Il commissario De Luca, Il commissario Montalbano e anche Don Matteo”, dice Gianandrea.

Il percorso è suddiviso in sezioni, una dedicata al backstage e alle scene, una incentrata sulle donne come protagoniste attive del giallo. E, ancora, la mostra divide tra commissari in singolo, lavoro in squadra e in coppie. C’è spazio anche per gli scatti di serie sulla criminalità organizzata e la lotta alla mafia, come La Piovra (1984-2001).
Oltre alle fotografie, è presente un video che racconta la storia del giallo negli anni. Molta cura è stata posta nella scelta della parte musicale: “Le sigle dei programmi, che possono sembrare solo di corredo, in realtà permettono di creare suspense. Quelle di una volta, poi, venivano anche ricordate dal pubblico”, commenta la responsabile.
Gianandrea ha, infine, sottolineato quanto sia importante coinvolgere gli studenti nella riscoperta del patrimonio culturale italiano: “Abbiamo una stretta collaborazione con il Dams, ma il nostro target è più adulto. C’è ancora molto lavoro da fare”.
Gli interessati potranno accedere gratuitamente alla mostra dal 5 febbraio, dalle 9.30 alle 17, dal lunedì al venerdì in via Giuseppe Verdi, 31. Per l’incontro con Peppino Ortoleva è obbligatoria la prenotazione via mail: mediateca.torino@rai.it.