Negli ultimi giorni di pace fiscale si sta consumando una lotta senza quartiere agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate di tutta Italia. Da venerdì scorso, 26 aprile, le sedi dell’azienda pubblica che riscuote i tributi sono state assalite da migliaia di persone che chiedono di rottamare le loro cartelle esattoriali, come prevede il Def approvato lo scorso anno dal governo. La scadenza della sanatoria è il 30 aprile, per questo l’afflusso è stato così massiccio. In alcune città le code erano così lunghe e i disagi così numerosi, che si è deciso di tenere gli uffici aperti anche il sabato.
Lunedì, 29 aprile, la situazione si è ripresentata nello stesso modo. A Torino l’ufficio di via Alfieri 11 ha terminato di distribuire i numeri per l’accesso agli sportelli già a metà mattinata, anche se l’orario di apertura al pubblico è fino alle 15.30, ma l’afflusso di richiedenti era così alto che sarebbe stato impossibile evadere tutte le domande nella giornata. Questo ovviamente ha provocato le lamentele degli utenti, ma anche quelle dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, secondo i quali già da tempo, dall’ottobre dello scorso anno, quando il governo ha deciso il provvedimento, sarebbe stato possibile richiedere la rottamazione delle cartelle con largo anticipo rispetto al giorno di chiusura della pace fiscale.
In cosa consiste la rottamazione delle cartelle Equitalia
La pace fiscale annunciata dal Dl fiscale 119/2018 prevede la cosiddetta Rottamazione-ter, perché è la terza edizione, che consiste nella rimozione di tutte le sanzioni e gli interessi sulle cartelle esattoriali aperte da Equitalia. Queste more possono arrivare anche oltre il 150% dell’importo originario della cartella stessa. La cifra che resta potrà essere pagata anche a rate e in cinque anni. Contemporaneamente scade anche la possibilità di saldo e stralcio dei debiti che i cittadini hanno verso lo Stato. Questa misura permette di mettersi in regola con il fisco presentando il proprio ISEE. In base alla fascia a cui si appartiene sono previste 3 aliquote diverse di pagamento diverse, 16%, 20% e 35%, in base a tre scaglioni di reddito ISEE che va fino ad un limite massimo di 20.000 euro.
Nel frattempo, proprio per i disagi delle ultime ore, il Consiglio Nazionale dei dottori Commercialisti (Cndcec) ha scritto una lettera al ministro dell’Economia Giovanni Tria e al direttore delle Entrate, Antonino Maggiore, per prorogare di un mese la scadenza della presentazione delle domande. Secondo il presidente del Cndced, Massimo Miani, la situazione è stata aggravata anche dal ponte pasquale. La proroga si unirebbe anche ad un provvedimento contenuto nel decreto Crescita, che deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che estende la rottamazione anche alle cartelle per le entrate regionali e degli enti locali. L’Agenzia delle Entrate ha comunque ricordato che le domande possono essere presentate anche online.